Il 3 febbraio, da queste stesse pagine, rendemmo conto dello stato in cui versa Napoli Servizi e di un incontro che le rappresentanze sindacali avevano avuto il 29 gennaio con il Capo di Gabinetto del Sindaco di Napoli ed alcuni Assessori della sua giunta.
Descrivemmo una situazione di grave difficoltà economica e finanziaria. Parlammo della tormentata gestione del Contratto di servizio, soprattutto per le contrastanti interpretazioni dei dirigenti di Comune ed azienda. Parlammo di fatturazioni oggetto di mille contenziosi, di ritardi nei flussi finanziari indispensabili per pagare stipendi e fornitori. Spiegammo che era imminente un taglio di attività per circa 500.000 Euro al mese, con una riduzione del fatturato che poteva essere fatale per l’azienda. Raccontammo di un’annosa vertenza su un vecchio contributo in conto esercizio, milioni di euro prima riconosciuti e poi negati dal Comune, su cui si sarebbero dovuti esprimere i giudici del Tribunale di Napoli.
Il Capo di Gabinetto e gli Assessori, rappresentanti della proprietà per un’azienda di cui il Comune è socio unico, diedero ampie rassicurazioni per il futuro della Napoli Servizi. Annunciarono un maggior coordinamento dei dirigenti comunali che avrebbe migliorato la gestione del Contratto di servizio ed i tempi di liquidazione delle fatture, la possibile attribuzione di nuove attività che avrebbero aumentato i servizi per la collettività ed accresciuto il fatturato dell’azienda. Spiegarono che l’8 marzo, data in cui era fissata un’udienza della causa sul contributo in conto esercizio, il Comune e Napoli Servizi avrebbero presentato ai giudici un accordo tra le parti che avrebbe chiuso la vertenza e reso disponibili risorse economiche fondamentali per l’azienda.
Parecchie settimane dopo, non è ancora arrivata nessuna conferma di questi annunci. Si rincorrono, al contrario, notizie di difficoltà aziendali sempre più serie. Alla famosa udienza dell’8 marzo, in tribunale non è stato presentato nessun accordo tra le parti. Pare che sia stato addirittura chiesto il rinvio dell’udienza.
A questo punto viene spontaneo chiedersi se sia questo il modo più giusto con cui il Comune affronta le difficoltà di una sua partecipata, se sia questa la maniera più corretta di mantenere rapporti con i Sindacati che ne rappresentano i lavoratori. Sono domande che saranno poste direttamente al Capo di Gabinetto ed agli Assessori competenti, se possibile anche al Sindaco in persona. La Uiltrasporti e gli altri Sindacati di Napoli Servizi, infatti, hanno chiesto un nuovo incontro perché sia fatta chiarezza sulle iniziative dell’Amministrazione Comunale a tutela dell’azienda e dei suoi lavoratori, per capire se agli annunci del 29 gennaio abbia fatto seguito almeno qualche piccolo fatto concreto.
In realtà, sulla base di quel vecchio adagio per cui a pensar male si finisce all’inferno eppure si indovina, temiamo di conoscere già le risposte che saranno date ai Sindacati. Augurandoci di non essere costretti, ancora una volta, a difendere con una mobilitazione unitaria la Napoli Servizi ed il patrimonio di occupazione e di reddito che rappresenta per i suoi lavoratori.