Il primo marzo si è consumata in Eav la prima azione di sciopero di quattro ore proclamata unitariamente da Uiltrasporti, Filt-Cgil e Uglfna. Le rivendicazioni di merito poste alla base dello sciopero sono state oggetto di dibattito con le Organizzazioni Sindacali, un confronto che, a seguito degli impegni assunti dall’azienda in sede di riunioni e tradotte nel verbale conclusivo del 10 febbraio 2021, ha ristabilito più di tutto un principio fondamentale: le corrette relazioni sindacali. Ad onor del vero, una delle motivazioni dello sciopero, legata alle modalità di svolgimento del lavoro agile unilateralmente individuate con specifico ordine di servizio dall’azienda, ha avuto risposta sostanziale già nel verbale condiviso tra le parti attraverso la sospensione della stessa disposizione. Nel documento condiviso, inoltre, in aggiunta agli argomenti oggetto dello sciopero, vengono individuati temi generali e specifici su cui confrontarsi, programmate riunioni monotematiche e gettate le basi per ricercare la ricomposizione delle controversie in atto. Insomma, un primo risultato raggiunto e l’inizio di un percorso naturalmente, nel merito, tutto da attuare. Un primo passo importante che, tuttavia, non poteva portare alla revoca dello sciopero da parte delle tre Organizzazioni Sindacali, le motivazioni della protesta, infatti, restano formalmente ancora da dirimere; tra queste, assolutamente rilevante, vi è la vertenza dell’area manutenzione rotabili, un settore strategico per l’azienda dove, a fronte di attività svolte con modalità flessibili e aumenti di produttività, va riconosciuto ai lavoratori appartenenti allo stesso settore quanto dovuto in termini di premialità. Le relazioni sindacali nell’ultimo periodo in Eav si erano irrigidite, il merito delle questioni non veniva affrontato compiutamente ma, più di tutto, erano venuti meno confronto e condivisione. Si riparte, dunque, dalle buone pratiche, dalle corrette interlocuzioni, dal metodo di relazioni più consono, più efficace, alla ricerca di convergenze su problematiche oggettive e nell’interesse generale di tutti i Lavoratori. È chiaro che non per forza ci si dovrà essere un punto di incontro, le posizioni delle parti nel merito degli argomenti da trattare potranno anche divergere ma la ricerca della condivisione ci sarà sempre, le discussioni si affronteranno con il solito spirito di responsabilità tenuto conto anche della complessità del momento.
È del tutto oggettivo affermare che l’emergenza sanitaria, ancora in atto, ha influenzato, evidentemente, in maniera negativa anche l’ultimo periodo delle relazioni industriali, in generale il confronto caratterizzatosi con le nuove modalità telematiche ha comportato un rallentamento dei processi e impedito, probabilmente, l’esercizio di mediazione anch’esso proprio delle normali relazioni tra le parti. Il contatto diretto, il guardarsi negli occhi, lo scorgere le emozioni della controparte sono sensazioni che non si possono riscontrare nello schermo freddo dei vari strumenti utilizzati, il contraddittorio è venuto meno, il livello di concertazione vera si è abbassato. Una pratica, quella delle relazioni in modalità telematica, diventata prassi consolidata su cui si è dovuto prendere coscienza, d’altronde in costanza d’emergenza sanitaria non si poteva fare altrimenti. Allora avanti tutta, anche in Eav, con lo spirito giusto, con il fine di creare le migliori condizioni lavorative possibili per tutti gli agenti di ogni categoria, con l’obiettivo di affrontare e risolvere le problematiche rivendicate con lo sciopero e non solo; l’impegno del Sindacato, come sempre, ci sarà ma dovrà trovare corrispondenza nella controparte. La responsabilità va praticata da ambo le parti, forse ora più che mai, senza mettere in discussione le funzioni e le prerogative dei soggetti in campo, a partire, per quel che riguarda il Sindacato, dall’esercizio del diritto allo sciopero, azionato sempre con oggettività e come ultima ratio, l’unico strumento legittimo di protesta e baluardo a difesa dei diritti e degli interessi dei Lavoratori.