Carissimo, non è notte fonda. Ti scrivo ormai ogni volta che ho la necessità di raccontarti qualcosa. Il fatto che tu mi ascolti (mi leggi) con garbo e considerazione, rende più gradevole questo nostro modo di interloquire. Ebbene, giorni fa decisi di approfittare di un appuntamento rinviato da un cliente all’ultimo minuto per uscire prima dall’ufficio. La verità è che quel giorno non ne potevo più. Appena giunta in strada mi concessi una lunga passeggiata tra le vetrine del centro, così, senza impegno. Pensavo che bello potersi rilassare circondata da sogni e colori che ti scivolano addosso senza rapirti, con il cervello a folle. Quando sentii i primi segnali di stanchezza mi guardai intorno, lì vicino una nota pasticceria famosa in città per i suoi prodotti e l’odore di un buon caffè che attirava tutti i passanti mi catturò con il suo delizioso profumo che si spargeva nell’aria. Uscii dalla pasticceria con le papille gustative che ballavano una indiavolata ed arcaica danza. Era stato così gradevole il contenuto di quella tazzina che quasi mi pentii di aver smesso di fumare.
Mi avviai verso la metro per raggiungere casa quando intravedi una sagoma familiare, guardai meglio, era Dorotea. Ah Dorotea! Mi vennero in mente i giorni felici condivisi in facoltà, quando giovani ed entusiaste, forse anche un po’ ingenue, credevamo di aver il mondo a portata di mano. La Dorotea che mi guardò non aveva negli occhi quella luce che emanava intorno alla sua persona, quella sua voglia di vivere di una volta, ora era una donna opaca. Volle far finta di niente la mia amica ma non le riusciva molto bene. Parlando del più e del meno entrammo nella pasticceria da dove ero appena uscita, ci sedemmo davanti a due sfogliatelle con due caffè e Dorotea mi raccontò il perché del suo stato d’animo. In realtà niente di eccezionale o desueto, la solita storia. Lei, lui, il grande amore, giovani liberi che respirano uno il fiato dell’altra. Poi d’improvviso, nonostante il fortissimo e reciproco sentimento, lui cominciò a barcollare. Un po’ alla volta, senza motivo, il bello si allontana finché il rapporto finisce senza cause esterne, senza altri o altre che ne provochino il fallimento, così lui si scioglie come un gelato al sole d’agosto. Naturalmente lei resta distrutta, lui cambia città, scompare, povera Dorotea. Ho pensato spesso a questa storia, poi credo d’aver capito cosa è successo. Anche questo è un po’ banale ma credo capiti molto spesso, ora te lo spiego, fammi sapere che ne pensi. Solo quando amiamo totalmente, noi figlie di Venere, doniamo tutto per i figli di Marte, ciò non annulla la nostra personalità e questo spaventa gli uomini, li fa fuggire. Loro sono capaci di affrontare i pericoli con coraggio, ma la responsabilità di una donna innamorata gli mette addosso il terrore! Grazie per l’ascolto, salutami chi vuoi. Miramar