Il mondo cambia, nel suo continuo moto errante nello spazio, certo sappiamo dove va, o meglio cosa segue. Rincorre il sole, la nostra stella e la segue da sempre, ma noi dove andiamo? Lasciamo stare da dove veniamo, rischieremo di cadere in un abisso di ignoranza. Vulcani, glaciazioni, terremoti, alluvioni, tutto contribuisce a cambiare il mondo. Anche il caldo ed il freddo, alternandosi, contribuiscono a questo processo, poi molto, moltissimo, sta dando una mano una creatura che nel mondo ha trovato il suo ambiente ideale, l’uomo. Egli ha talmente gradito questa sua culla da modificare sé stesso pur di starci. Ha sviluppato due palloncini capaci di estrarre ossigeno dall’aria e non più dall’acqua.
Nel corso del tempo, tale era la volontà di stare in questo mondo da modificare quasi tutto sé stesso, gli arti superiori col pollice opponibile, la postura eretta per una visione migliore nella savana. L’attività riproduttiva, necessaria alla propria continuazione, si è trasformata da pratica biologica a piacere. Quando l’uomo ha capito di aver finito con sé stesso, ormai già aveva inventato la musica, la scrittura, la filosofia, il pensiero speculativo, e qui si è guardato intorno. Seguendo sé stesso ha trovato sulla sua strada una cosa che neanche lui poteva modificare. La sua essenza più intima, la sua natura di predatore, di vincere la propria fine grazie alla fine altrui. Non soddisfatta la sua brama, l’uomo continua a programmare il proprio cambiamento, ma è solo in superficie.
Dai tempi degli antichi imperi, cosa è mutato nell’uomo se non gli aspetti esteriori atti a perseguire il cambiamento, senza poter mutare la propria natura? In realtà, nella sostanza vige ancora il “morte tua, vita mia”, ogni entità collettiva per garantire sé stessa schiavizza, sopprime, sfrutta le realtà più deboli. Vi ricordate il tanto esecrato ”Colonialismo”? Ditemi cosa è cambiato, si praticava in Africa, in Sud-America, in Asia, qualche distratto potrà dire che oggi non si fa più, ma basta mettere un “NO” avanti alla parola ”Colonialismo” affinché la pratica diventi qualcosa di diverso?
In questa sua intima natura immutabile l’uomo come sempre cerca di cambiare, vuole modificare anche il suo luogo di elezione nel realizzare questo suo progetto, biecamente avvelena l’aria e le acque, costruisce nuovi virus, per difendersi, così dice, ma da chi? Fredde religioni che inseguono un primato e per giungere a questo si pratica il genocidio, pulizie etniche per purificare, ma cosa? Nella sostanza nulla cambia per volontà di questa creatura, che del suo mondo ne ha sempre voluto fare un altro.
Quest’assurdo dimenarsi in una direzione sbagliata, potrà solo portarci in fretta a “Vedere”, come in una partita di poker, “L’altro mondo”. Ma sappiamo già che il mondo continuerà a seguire il sole, continuando a cambiarsi, con altre creature.
Vi saluto e sono L’Autoferroagricolo!