Cosa accadrà al trasporto pubblico locale in Campania? Quali sorti per i Lavoratori delle aziende del settore? Da qualche giorno, tra gli autoferrotranvieri campani, si sono diffusi una serie di interrogativi che riguardano il proprio futuro lavorativo.
Ad alimentare paure ed incertezze in tal senso, vi sono una successione di circostanze avvenute nell’arco degli ultimi quindici giorni che coinvolgono in modo particolare le aziende napoletane. Prima fra tutte l’Anm, la più grande azienda del mezzogiorno d’Italia che stenta a ripartire e sulla quale ancora non si comprende quali siano le reali prospettive. Il protocollo di intesa sottoscritto tra Comune di Napoli, Anm e Organizzazioni Sindacali il 20 ottobre scorso riporta, tra le premesse, la volontà da parte della proprietà di continuare a difendere la natura pubblica aziendale e l’unitarietà della stessa, principio di azienda unica (ferro, gomma, sosta) che potrebbe di fatto venire meno alla luce delle interlocuzioni avute tra Comune di Napoli e Regione Campania circa la probabilità di mettere a gara i chilometri dei servizi minimi relativi al settore della gomma Anm; decisione che era stata demandata al comune di Napoli dalla delibera regionale sull’individuazione dei lotti dei servizi minimi su gomma.
Su questo argomento le organizzazioni sindacali hanno già tenuto un incontro con il Comune di Napoli il 16 novembre scorso, durante il quale l’amministrazione, nel confermare integralmente il protocollo di intesa sottoscritto tra le parti, ha comunicato che un approfondimento di merito e in generale su tutte le questioni Anm si sarebbe tenuto nella riunione stabilita il 27 novembre con la presenza del Sindaco De Magistris. Insomma poche luci e molte ombre per Anm.
Situazione fosca anche per la Ctp, azienda di proprietà della Città Metropolitana di Napoli che, viste le perenni difficoltà economico/finanziarie, avrà bisogno nei prossimi mesi di nuove risorse per assicurare la continuità di esercizio. Ancora incerto il futuro della società, vista anche la proposta di deliberazione effettuata dal Sindaco metropolitano De Magistris, che dovrà essere ratificata dal Consiglio metropolitano, relativa alla trasformazione dell’azienda in società “in house” della Città Metropolitana di Napoli, con la possibilità di affidare alla stessa tutti i chilometri dei servizi minimi appartenenti al bacino metropolitano.
Eventualità, quest’ultima, che dovrebbe passare preventivamente attraverso un chiarimento tra Regione Campania e Città Metropolitana, in primo luogo in ordine a relativi aspetti giuridici, e comunque necessario a definire le modalità di affidamento dei servizi in questione; assegnazione che, secondo i principi generali stabiliti dalle Comunità Europea, deve avvenire mediante gara pubblica, manifestazione che la Regione Campania indirà entro la fine del 2017, o in alternativa, in deroga al principio di carattere generale, semmai ci sarà un tavolo istituzionale tra i due enti utile alla condivisione dei processi, con procedure di affidamento proprio ovvero “in house” dei servizi di trasporto pubblico su gomma per l’area della Città Metropolitana di Napoli.
Analoga a quella di Anm e della Ctp, per quel che riguarda le prospettive future, è la situazione del ramo gomma di Eav (ex Eavbus), azienda che esercita circa il 40% dei chilometri dei servizi minimi nell’area della Città Metropolitana di Napoli che inevitabilmente sarà coinvolta dai prossimi sviluppi sull’affidamento dei servizi minimi. Intanto, proprio l’Eav srl ha emanato un avviso pubblico per la selezione di un partner industriale, con il quale costituire una Associazione Temporanea di Impresa, attraverso la quale si riserva la partecipazione alla gara che sarà indetta, appunto, dalla Regione Campania per la sottoscrizione del contratto di servizio di trasporto pubblico locale su gomma nel bacino della città Metropolitana a di Napoli.
Gare che, a prescindere dalle evoluzioni possibili sul bacino di Napoli e quello della città Metropolitana, riguarderanno tutto il settore del tpl campano con i relativi lotti individuati con la Delibera di Giunta Regionale n. 763 del 20/12/2016, uno scenario che senza alcun dubbio segnerà, se confermato, un mutamento radicale per il settore. Un comparto, va ricordato, che oltre a quello napoletano, registra ancora oggi forti criticità nella provincia di Caserta con il commissariamento della società Clp e nella provincia di Benevento, dove nonostante la nuova gestione con la società Trotta bus, sono confermati i disagi dei lavoratori e degli utenti per un trasporto pubblico che non decolla.
In previsione delle gare, di tutt’altra natura sono le problematiche legate al bacino salernitano, da capire infatti se Busitalia continuerà a mantenere gli impegni circa gli investimenti da sostenere sul territorio e se strategicamente punterà solamente al lotto 1 (Salerno e Provincia) o tenderà ad ampliare i propri orizzonti; stesso ragionamento per la Sita-Sud, quale posizione assumerà per continuare a garantire la sua presenza sul territorio?
Per quel che riguarda il lotto Avellino-Benevento, invece, anche la società Air è alla ricerca di un partner con il quale poter competere alle gare.
Uno scenario, in buona sostanza, ancora poco chiaro, all’interno di un contesto di per se già complicato dove tutti i soggetti deputati ad assumere decisioni non fanno altro che rendere il futuro ancora più incerto!