Era la domenica di Pasqua, festa di resurrezione di nostro signore Gesù cristo. La solenne funzione celebrata da Don Alonso Yesus Maria de la Croce, circondato da tutto il clero della città di Saragozza era finita da circa un’ora. Ma tanti erano i fedeli accorsi per ricevere il Corpo di Cristo, che Don Alonso su specifica dispensa dell’Arcivescovo aveva permesso a monaci e chierici di andare sul sagrato della Cattedrale, per sodisfare l’ansia di comunione dei pellegrini. Don Alonso non poté di persona unirsi alla distribuzione dell’Eucarestia, in quanto nella sua qualità di Inquisitore Manio di Santa Romana Chiesa aveva da rileggere alcune testimonianze prese al Tribunale della Santa Inquisizione. Fu così che si ritirò nello studio privato annesso alla camera di Consiglio del Tribunale. In quello stesso momento varcava la porta est della città un pellegrino, vestito col saio dei penitenti, avanzava lentamente a piedi nudi verso la piazza della Cattedrale. Il capo coperto dal cappuccio, nella sinistra un bastone da pastore, nella destra un rosario, lo sguardo sereno. L’umile incedere lo avvicinava al sagrato del tempio. Intorno la gente lo sfiorava senza dar l’idea di accorgersi di lui. Quando arrivò ai piedi del sagrato si udì una voce di bimbo gridare; è Gesù mentre la piccola mano paffuta con l’indice puntato indicava il pellegrino scalzo. In un attimo intorno al nostro si fece largo, come se ad un comando la folla di fedeli si fosse ritratta. Saliti i primi tre gradini un refolo di vento, ben strano in quell’aria calma tolse di capo al penitente il cappuccio del saio. Un brivido percorse la folla nel vedere quelle fattezze, biondi capelli lunghi, occhi celesti la barba ad incorniciare il viso. Ma soprattutto la cicatrice che cingeva la fronte, come se avesse un tempo indossato una corona di spine. In un attimo sulle labbra di migliaia dei presenti passò come una carezza il nome Gesù. “È Gesù”, cominciarono a gridare i più vicini, come un lampo il grido passò di bocca in bocca, oltre la piazza, oltre i vicoli, al di là delle mura. “Gesù è
tra noi e non c’è ne eravamo accorti”. La gente cominciò’ ad abbracciarsi, ad inginocchiarsi a piangere a pregare. Chi si stracciava le vesti, chi chiedeva perdono per i peccati del mondo. Gesù salvaci, gridava la folla, abbi pietà di noi. Fu allora che Gesù alzando le braccia e gli occhi al cielo disse; “Preghiamo fratelli, preghiamo per la maggior gloria del Padre Celeste, il Signore Dio Nostro”. Mentre un’intera città si inginocchiava per pregare, si udì una voce dall’alto del sagrato, la voce di un uomo vestito di porpora con una grande croce d’oro al petto; “Chi sei tu? Chi ti manda a turbare le mie pecorelle? Tu che dici di essere il Cristo?”. Poi con un sol gesto fece segno alle guardie; “Arrestate il sobillatore, traducetelo nelle segrete dell’inquisizione”. Fu così che Gesù venne di nuovo arrestato. Mentre le guardie portavano via il prigioniero Don Alonso Iesus Maria de la Cruce, rassicurò la folla attonita promettendo un’indagine esaustiva sull’episodio, si sarebbe fatta chiarezza. Sicuramente sosteneva Don Alonso, il Tribunale speciale della Santa Inquisizione guidato dallo Spirito Santo con la benedizione della Santa Chiesa Cattolica e Apostolica Romana sarebbe giunto alla verità. Dopo essersi recato in Cattedrale a pregare l’inquisitore si fece scortare nella cella ove era segregato Gesù. Giunto, licenziò le guardie e guardando il prigioniero negli occhi domandò “perché sei venuto”? “Sai chi sono, risponde Gesù, perché mi hai fatto incarcerare?” “La tua presenza tra gli uomini può portare solo turbamento!” Così rispose Don Alonso. “Sono sceso sulla terra in questo giorno di Resurrezione a portare agli uomini la vera libertà, quella dello spirito” replicò Gesù. “Si vede che non conosci più gli uomini, esordì l’inquisitore, loro non sanno che farsene della tua libertà, vogliono solo essere guidati da un potere forte e severo. Le genti non ti capirebbero, essi sono uomini non esseri divini. Anche se gli spiegassi cosa è la vera libertà, non ti capirebbero. Le tue parole porterebbero solo sgomento. Gli uomini cercano solo chi decida per loro, vogliono scaricarsi da ogni responsabilità, questa è la loro natura, la loro verità!”.
Gesù fissò Don Alonso e fatti due passi lo baciò sulle guance. L’inquisitore come folgorato dopo un attimo chiamò le guardie e disse; “Accompagnate il pellegrino fuori le mura e lasciatelo andare, tutto è chiarito”. Gesù fu condotto fuori da Saragozza ed andò via. Don Alonso era contento., Tutto era tornato nell’umano ordine delle cose.
Vi saluto e sono L’autoferroagricolo!