Lo stato di agitazione dei circa 430 lavoratori delle pulizie impegnati nelle strutture sanitarie dell’ASL Napoli 2 Nord, proclamato a febbraio, non è servito a convincere la società EPM a valutare valide alternative ai licenziamenti annunciati la scorsa estate. I sindacati di categoria hanno provato perfino a lanciare un appello al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, ma purtroppo ogni tentativo è risultato vano. Al momento il futuro e la stabilità occupazionale delle maestranze sembra essere seriamente a rischio. Eppure i lavoratori del settore già nel passato sono stati pesantemente vessati, poiché ad ogni rinnovo di gara hanno puntualmente assistito al decurtarsi delle ore di lavoro e, dunque, alla sensibile riduzione del loro salario. Questa volta, invece, è stato messo in discussione perfino il posto di lavoro. Una vera tragedia se si pensa che tra gli addetti alle pulizie sono presenti in maggioranza capi di famiglie monoreddito e che il tutto avverrà in un contesto sociale già pesantemente tormentato dalla triste piaga della disoccupazione. Gli effetti di eventuali licenziamenti sarebbero dunque incontrollabili e le possibilità di estreme manifestazioni spontanee ed autonome da parte dei lavoratori sarebbero molto alte. Senza contare, poi, i terribili effetti sul servizio, con drammatiche ripercussioni sul livello igienico e sulla qualità di una prestazione indispensabile per la collettività. La proclamazione dello stato di agitazione, avvenuta a febbraio, nasceva come appello affinché si potessero creare le condizioni di incrementi lavorativi e di nuovi servizi atti a garantire il completo recupero ed il mantenimento salariale di tutti i lavoratori storici occupati nell’appalto pulizie dell’ASL NA2 Nord. La fase di procedura di raffreddamento è poi proseguita nel tempo a causa degli insoddisfacenti riscontri ricevuti dalle istituzioni, dalla Dirigenza dell’ASL e dalla società EPM, a causa della loro incapacità di proporre valide soluzioni volte a superare gli ammortizzatori sociali ed a stabilizzare l’organico storico impiegato nella ASL NA2 Nord. Il successivo silenzio delle istituzioni e delle parti datoriali coinvolte nel servizio di pulizia, anche alla luce della cessazione degli appalti per l’intero territorio dell’ASL NA2 Nord, ha poi spinto le OO.SS. a proclamare per il giorno 13 maggio una giornata di sciopero. Ad oggi lo stato di agitazione è notevole e quello che si chiede è semplicemente che si dia ascolto alla voce di 430 lavoratori. La speranza è che la Direzione Generale dell’ASL NA2 Nord possa intervenire per tranquillizzare le unità lavorative operanti nell’appalto in merito al loro futuro. Qualsiasi altra soluzione genererebbe costi occupazionali, sociali ed economici insostenibili in questa fase di profonda crisi e le ricadute sui cittadini e sul territorio sarebbero disastrose.
Umberto Esposito