Si chiude con un bilancio positivo e un record di traffico passeggeri l’anno 2023 per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (AdSP). I dati presentati nel bilancio consuntivo approvato dal Comitato di gestione evidenziano la solidità finanziaria dell’Ente e la crescita del ruolo strategico dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia nel panorama marittimo nazionale e internazionale.
Un bilancio che è apparso solido nonostante le sfide attuali e le crisi mondiali contingenti.
Nonostante il complesso contesto economico internazionale, l’AdSP ha registrato un avanzo finanziario di parte corrente di 17 milioni di euro, a fronte di un disavanzo in conto capitale di 23 milioni dovuto agli investimenti con fondi propri. Il disavanzo complessivo di 6 milioni è stato coperto dagli avanzi di amministrazione degli anni precedenti, attestando una gestione oculata delle risorse. L’utile netto si attesta a 5 milioni di euro, mentre la consistenza finale di cassa raggiunge i 448 milioni di euro.
Ma il vero punto di forza del 2023 per l’AdSP è stato il traffico passeggeri, in crescita esponenziale e che ha raggiunto un record storico con 8,36 milioni di persone transitate sulle banchine dei tre porti, con un incremento del 9,1% rispetto al 2022. Di particolare rilievo il dato relativo ai crocieristi, che ammontano a 1,73 milioni, registrando un aumento del 43,2% rispetto all’anno precedente. Un segno tangibile della crescente attrattività del territorio come destinazione turistica via mare.
Non può dirsi lo stesso per il movimento merci che, in linea con il trend nazionale, ha raggiunto i 31 milioni di tonnellate, con un calo del 3,5% rispetto al 2022, in linea con il generale andamento del traffico portuale nazionale. La crisi in Medio Oriente sta già avendo un impatto negativo sul traffico merci nel Mediterraneo e si prevede che questo trend continui nel prossimo anno. Tutto questo a causa della guerra e della relativa instabilità economica e politica che hanno reso più pericoloso il trasporto marittimo nel Mediterraneo, causando l’aumento dei premi assicurativi e spingendo alcune compagnie di navigazione a dirottare le loro rotte. Alcune rotte marittime chiave sono state chiuse a causa del conflitto, costringendo le navi a fare rotte più lunghe e costose. Inoltre, l’aumento del prezzo del petrolio ha avuto un impatto negativo sul costo del trasporto marittimo, rendendo le merci trasportate via mare più costose. Tutte queste ragioni stanno contribuendo a un dirottamento del traffico merci verso le rotte che circumnavigano l’Africa, che sono considerate più sicure e stabili. Questo porterà a un minor numero di arrivi nei porti del Mediterraneo, con un impatto negativo sull’economia della regione. In generale, quindi, le prospettive per il traffico merci nel Mediterraneo nel prossimo anno non sono positive. Ma l’impatto effettivo dipenderà da una serie di fattori, tra cui l’evoluzione del conflitto in Medio Oriente, la situazione economica globale e le politiche dei governi.
Tuttavia, questo dato parrebbe non preoccupare per il momento l’AdSP del Mar Tirreno Centrale che punta su altri fattori di crescita per il futuro.
Tra questi senz’altro gli oltre 600 milioni di euro che saranno investiti nei prossimi anni grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per lo sviluppo delle infrastrutture portuali di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. Obiettivo primario è quello di aumentare la produttività, tutelare l’ambiente e garantire la massima sicurezza negli scali; investire, dunque, in sviluppo e sostenibilità. I risultati incoraggianti dell’AdSP non si limitano al solo settore marittimo, ma hanno ricadute positive sull’intero territorio campano. L’aumento del traffico passeggeri e crocieristico, in particolare, ha generato un indotto significativo per il settore turistico e alberghiero, contribuendo alla crescita economica e alla creazione di nuove opportunità di lavoro. Ma i dati incoraggianti sulla crescita dei porti campani non pervengono solo dal bilancio consuntivo appena approvato, ma anche dall’analisi dei dati raccolti dall’Ufficio Studi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (AdSP) sull’occupazione portuale nel periodo 2018-2022. Gli importanti dati raccolti hanno rivelato un quadro complessivamente positivo, un quinquennio ricco di sfide ed opportunità con una netta ripresa dopo il rallentamento causato dalla pandemia da Covid-19. L’occupazione è risultata complessivamente in crescita e la fascia d’età più rappresentata è risultata essere quella tra i 36 e i 60 anni, a testimonianza di una forza lavoro esperta e qualificata. Tuttavia, la struttura occupazionale nei tre porti campani si caratterizza per una prevalenza di manodopera maschile, con le donne che rappresentano solo il 10% del totale. Persiste, pertanto, un gap di genere significativo. Un dato che dovrebbe essere oggetto di attenzione da parte delle politiche pubbliche e private per promuovere una maggiore inclusione nel settore. Il fatturato aggregato delle imprese che operano nei porti ha evidenziato di aver subito, a causa della pandemia, un calo nel 2020, con una flessione di circa il 25% rispetto al 2018. Tuttavia, i dati hanno mostrato una decisa ripresa nel 2022, con un incremento del fatturato del 20% rispetto al 2018. Un trend positivo che conferma la resilienza del settore portuale e la sua capacità di adattarsi alle sfide contingenti. Anche gli investimenti hanno subito un calo solo nel 2019 e nel 2020, recuperando negli anni successivi. In particolare, il 2022 ha visto un aumento significativo degli investimenti, con un incremento di circa il 42% rispetto al 2018. Questo dato evidenzia la fiducia delle imprese nel futuro del settore portuale e la loro volontà di investire in innovazione e sviluppo. Non può dirsi lo stesso sul dato relativo alla sicurezza sul lavoro sulla quale la nostra organizzazione sindacale sta conducendo una dura battaglia da anni. L’analisi dei dati sugli infortuni sul lavoro evidenzia un trend crescente dal 2018 al 2022. Le principali tipologie di infortuni sono le cadute dall’alto, i contatti con oggetti taglienti e gli urti contro oggetti cadenti. Questi dati sottolineano la necessità di un impegno costante per migliorare la sicurezza sul lavoro nei porti, attraverso la formazione dei lavoratori, l’implementazione di adeguate misure di prevenzione, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale ed il riconoscimento di tale lavoro come usurante.
In definitiva, i dati occupazionali raccolti dall’AdSP offrono un quadro incoraggiante per il futuro dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. La ripresa post-pandemica, l’aumento degli investimenti e la crescita del fatturato testimoniano la vitalità del settore portuale campano. Tuttavia, occorre affrontare le sfide legate alla sicurezza sul lavoro e promuovere una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro portuale. Complessivamente, i dati positivi di questi ultimi anni e, in particolare, del 2023 confermano il ruolo di primo piano dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale nel panorama portuale italiano. I porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia si distinguono per la loro capacità di resilienza, innovazione e crescita, rappresentando un modello di riferimento per l’intero sistema portuale nazionale. L’AdSP è impegnata a lavorare in sinergia con le imprese, le istituzioni e le organizzazioni sindacali per rafforzare la competitività dei porti campani, valorizzando il loro ruolo strategico per l’economia locale e nazionale. L’Authority partenopea, inoltre, guarda al futuro con fiducia e ottimismo, consapevole del ruolo strategico che i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia ricoprono per l’economia italiana e per il Mediterraneo. Gli investimenti in arrivo, uniti all’esperienza e alla competenza dell’Ente, saranno la chiave per affrontare le sfide e cogliere le nuove opportunità.