Sabato 23 e domenica 24 aprile va in scena il festival culturale ed enogastronomico ispirato agli obiettivi dell’agenda Onu 2030
PROCIDA – Raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala, in particolare le donne, i popoli indigeni, le famiglie di agricoltori, i pastori e i pescatori (specie quelli delle piccole isole), anche attraverso un accesso sicuro ed equo a terreni, altre risorse e input produttivi, conoscenze, servizi finanziari, mercati e opportunità per valore aggiunto e occupazioni non agricole. Garantire, entro il 2030, sistemi di produzione alimentare sostenibili implementando pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, aiutino a proteggere gli ecosistemi, rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente la qualità del suolo.
Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 si ispira all’agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e propone, tra i progetti di comunità e innovazione segnati nella sezione “Procida include”, un festival culturale ed enogastronomico che partendo dalle eccellenze dell’Italia meridionale abbraccia i Sud del mondo. Sabato 23 e domenica 24 aprile è in programma la quarta edizione di “CompraSud”, un percorso di scambi interculturali e multiculturali volto all’esaltazione delle identità e alla difesa della cosiddetta “sovranità alimentare”, indirizzo politico-economico volto ad affermare il diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di cibo, basandole sulla piccola e media produzione.
Con l’organizzazione dell’associazione Procida Sud Festival, coordinata da Antonio Visaggio, il festival si apre sabato 23 aprile alle ore 18 con l’inaugurazione della mostra mercato di eccellenze meridionali in via IV Novembre. La storia di un prodotto simbolo come il pomodoro ispira un percorso di approfondimento curato dallo scrittore Angelo Forgione, già autore de “Il re di Napoli”, un testo con il quale racconta il pomodoro dalle origini americane al viaggio in Europa sulle navi dei Conquistadores che lo portarono a Siviglia, e dall’Andalusia alla “spagnola” Napoli, per capire l’evoluzione “dell’incompresa bacca coinvolta nella complessa rivoluzione agricola che ha cambiato le abitudini alimentari d’Italia”. Dalle 19.30 prende il via un percorso di degustazione, il cui ricavato è destinato a sostenere il gruppo appartamento “Un sorriso dal mare”, la “casa famiglia” di Procida che ospita donne con disturbi psichici di bassa intensità. A seguire balli e canti della tradizione molisana con il gruppo folkloristico “Zig-Zaghini” di San Giovanni in Galdo, composto da circa trenta artisti tra cantanti, danzatori e suonatori. Domenica 24 aprile alle 18.30 in programma un focus sulla questione meridionale con il giornalista Maurizio Zaccone. Alle 19.30 spazio ai dialoghi interculturali con panino al kebab e musica persiana. Alle 21.30 nella chiesa di Sant’Antonio da Padova si esibisce la Lulian Ensemble, che proporranno un repertorio tradizionale di musica persiana. La formazione è composta da cinque musicisti: Darioush Madani, Fabio Tricomi, Alessandro Urso, Salar Kalilnasab e Dena Gorghinpoor.
Guglielmo Taliercio