Sono tante le multinazionali che nel settore della logistica e del trasporto merci operano purtroppo in condizioni alquanto inquinate soprattutto dal sistema degli appalti; aziende che affidano le operazioni logistiche a società cooperative in appalto, ribassando il prezzo della forza-lavoro, aggirando tutele contrattuali previste dalla legge. Un settore, quello della logistica e del trasporto merci, che rappresenta il 3% del Pil dell’Italia. Ma un settore caratterizzato da alta frammentazione e da questo ricorso all’appalto e al subappalto come metodo di strutturazione normale del ciclo produttivo in una struttura a rete dove si annidano spesso fenomeni di irregolarità. Prestanomi, falsi bilanci, fatture gonfiate e serbatoi di manodopera e a farne le spese, in questo contesto malsano, sono sempre e solo loro, le Lavoratrici e i Lavoratori di questo comparto, quelli che nel periodo del Covid-19 furono considerati prima Untori e poi lavoratori Essenziali. Dopo mesi di lunghe ed estenuanti trattative il settore della logistica e del trasporto merci e spedizioni ha unnuovo contratto collettivo nazionale, firmato il 6 dicembre 2024, un accordo valido fino al 2027, che interessa oltre un milione di lavoratori, introduce importanti novità e pone fine a una lunga fase di incertezza.  Un accordo importante per il comparto, raggiunto dopo circa 9 mesi di trattative, caratterizzato da assidui confronti con le parti sociali e 24 associazioni datoriali. Da non sottovalutare il fatto che l’accordo è stato raggiunto senza la necessità di indire una sola giornata di sciopero. Questo, probabilmente, è il rinnovo contrattuale migliore, in termini economici e normativi, dell’ultimo decennio. Il contratto, frutto di lunghe e intense trattative, introduce una serie di novità significative per i lavoratori del settore. Tra le principali novità spiccano l’aggiornamento dei profili professionali con l’introduzione di nuove figure legate alla tecnologia, a dimostrazione della volontà di adeguare il settore alle sfide della digitalizzazione. Inoltre, è stato recuperato il tema della discontinuità del lavoro degli autisti, un nodo cruciale per garantire maggiori tutele ai lavoratori. È previsto un aumento contrattuale complessivo di 260 euro per il personale viaggiante (livello B3), un aumento di 230 euro invece per il personale non viaggiante (livello 3s). Per la parte normativa tante le novità tra cui l’introduzione di un paragrafo relativo alle pari opportunità, ribadendo la necessità di impegnarsi in azioni positive in tal senso sia a livello aziendale che territoriale con la costituzione di Comitati pari opportunità territoriali. Per favorire poi il nuovo progetto sull’inclusione sono state introdotte nuove figure come il Mediatore culturale che avrà il compito di garantire la comunicazione tra soggetti appartenenti a diverse culture, lingue e religioni.

Altro aspetto importante riguarda la revisione dell’art. 48 (Molestie sessuali sui luoghi di lavoro violenza di genere): il contratto recepisce la normativa prevista all’art.24 del D.lgs 80/2015 estendendola alle violenze subìte da ogni genere ed allargando il periodo di congedo previsto dalla legge per tre mesi a complessivi cinque mesi. Sono state introdotte le ferie e i permessi solidali. Questo nuovo articolo disciplina l’istituto delle ferie solidali e consente ai lavoratori, nel rispetto della privacy sia del cedente che del destinatario, di cedere le proprie ferie, ad eccezione delle 4 settimane annue previste dalla normativa, a favore di quei colleghi che ne necessitano per gravi esigenze di cura relative ai figli, al coniuge o convivente e ai genitori. Un importante intervento è stato inoltre apportato all’art. 46 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro grazie al quale si è maggiormente definito gli ambiti della sicurezza da indagare a livello aziendale a partire dal tema dell’innovazione tecnologia e del cambiamento climatico. Le parti poi hanno definito la volontà di istituire, nei casi previsti dalla norma, la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza di sito produttivo (RLSPP), impegnandosi entro il giugno 2025 a definire le modalità per consentire l’agibilità di tale figura. È stato introdotto un articolo dedicato al lavoro agile (Smart working) ai sensi della l.81/2017 precedentemente non disciplinato. È stato modificato l’art. 42: un consorzio potrà affidare ad una sua consorziata purché l’impresa controllata venga indicata in modo esplicito e stabile al momento della stipula del contratto di appalto. Per il personale non viaggiante ci sarà finalmente l’abolizione del livello 6J, entro il 31 dicembre 2025. Per il personale viaggiante impegnato in mansioni discontinue (art 11 quinques) sarà prevista la riduzione a 42 ore e la clausola sociale. Modificato inoltre l’articolo 32 inerente gli addebiti per i danni che prevede l’inserimento di regole con pena decadenza degli addebiti. Il primo sinistro o franchigia non sarà addebitato al lavoratore.

Questo contratto rappresenta sicuramente un importante traguardo per le Lavoratrici e Lavoratori del settore, un passo in avanti per affrontare le sfide future in un settore cruciale per l’economia italiana che ha subito trasformazioni recenti ma di sicuro c’è ancora tanto da fare, per affrontare le sfide del mercato e migliorare le condizioni di lavoro. Noi ci siamo e ci saremo.
Diego Cafaro