Quello che sta accadendo alla Compagnia dei Trasporti Pubblici è una storia paradossale per un’azienda che gestisce il trasporto interurbano tra Napoli e i comuni della parte nord della città metropolitana di Napoli e della parte sud della provincia di Caserta, una storia che lascia sicuramente l’amaro in bocca. E quando si pensa al futuro dell’azienda in concordato preventivo prefallimentare la cui udienza in tribunale è prevista il 12 gennaio 2022 e al destino dei 500 lavoratori che solo da poco hanno ricevuto la tredicesima mensilità che spetta loro di diritto, l’angoscia diventa ancora più forte. 500 Lavoratori ma soprattutto 500 famiglie che hanno aspettato il loro Natale più degli altri se si considera che per chi è monoreddito quella tanto agognata boccata di ossigeno quest’anno è arrivata in ritardo. All’orizzonte sempre più lontana la possibilità di risanamento e ripresa con l’incombente pericolo sul livello retributivo di centinaia di lavoratori e sul diritto alla mobilità negato ogni giorno alla cittadinanza. Le problematiche dei Lavoratori Ctp sono state l’oggetto dell’audizione che si è svolta oggi alle ore 10.30, in videoconference, con la III Commissione Lavoro della Regione Campania dove subito è emerso l’emergenza che riguarda i Lavoratori e la situazione incresciosa in cui versa il servizio di trasporto erogato. La Uiltrasporti è dallo scorso luglio che ha inviato una serie di allerts, 9 richieste di convocazione allo scopo di affrontare la dura problematica CTP ma nel mentre il servizio risulta essere fermo, c’è mancanza di gasolio per i mezzi, assicurazioni degli autobus scadute, manutenzione mezzi e servizi di pulizia fermi, stipendi non garantiti ai lavoratori. Una catastrofe senza fine, una situazione incresciosa per i Lavoratori ma anche per la stessa azienda che ha un servizio fermo e che non garantisce il sacrosanto diritto alla mobilità così come stabilito dall’articolo 16 della Costituzione Italiana. Su 9 richieste di convocazione le OO.SS. sono state ricevute solo due volte e questo la dice davvero lunga sull’interesse e l’attenzione che invece meriterebbe questa assurda situazione. L’azienda CTP, allo stato attuale, non può più andare avanti così, con un servizio che già nei mesi scorsi veniva erogato a singhiozzo e che oggi è fermo, questo a danno dei cittadini dell’area metropolitana e di alcuni pezzi dell’area flegrea che sono ormai appiedati e non possono usufruire del servizio di trasporto pubblico.
È vero, i pendolari delle province di Napoli e Caserta non hanno più il loro trasporto e questo è un fatto grave di per sé ma qualcuno ci pensa a quei Lavoratori che hanno deciso di protestare per i mancati pagamenti, per ricevere garanzie sul loro futuro lavorativo? Qualcuno ci pensa a quelle famiglie che stanno vivendo un vero e proprio dramma sociale? Arrivano buone notizie, da poco è stato erogato il pagamento della tredicesima grazie a delle fatture anticipate da Città Metropolitana a CTP, intervento che ha consentito quindi all’azienda di poter pagare i dipendenti: perché non si è pensato prima ad effettuare questa operazione? Perché non consentire a questi Lavoratori di fare un Natale quasi normale? La tensione è ormai diventata alta. È necessario sin da subito applicare la legge 3 del 2002 che regola il trasporto pubblico locale e i sistemi di mobilità della Regione Campania, che assicura la migliore accessibilità e fruibilità del territorio regionale, che favorisce lo sviluppo del sistema dei trasporti della regione e nello specifico, l’articolo 34 al punto 3 recita che “l’impresa affidataria decade dall’affidamento, con conseguente risoluzione del contratto di servizio per gravi irregolarità o mancanze in materia di sicurezza del servizio; in presenza di irregolarità specificamente previste nel contratto di servizio; per gravi irregolarità per quanto attiene alla tutela giuridica, normativa e contrattuale dei lavoratori dipendenti.” Non pagare lo stipendio è sicuramente una grave inadempienza contrattuale, il sinallagma tra lavoro e retribuzione fonda sulla contemporaneità di questi due elementi, senza lavoro non esiste paga ma, senza paga, non può esistere il lavoro.
È lecito chiedersi allora perché non si revochi il contratto a CTP e lo si affidi invece ad un’azienda in grado di esercire il servizio e garantire la continuità retributiva ai dipendenti. I Lavoratori chiedono solo certezze e rilancio aziendale, sperano ancora che sia possibile avviare un passaggio nella holding dei trasporti regionale, situazione che garantirebbe contratti ed emolumenti, così come avvenuto per la Clp di Caserta dove è stato messo in piedi un protocollo che ha consentito il passaggio dei Lavoratori in Air Mobilità che ha permesso di mettere in sicurezza Lavoratori e servizio. Perché non fare la stessa operazione in CTP? Tempo non c’è più, sono mesi ormai che Lavoratori e Cittadini meritano un’azienda e un trasporto che sia adeguato alle loro aspettative. Se il management aziendale non è in grado di risollevare le sorti di questa azienda che si prendano subito provvedimenti e si intraprendano azioni atte alla soluzione del problema. Tutti ormai devono fare la loro parte a tutela della cittadinanza e della dignità dei Lavoratori. Noi la nostra parte la stiamo facendo e continueremo a farla auspicandoci che il Tavolo Istituzionale aperto in Prefettura al quale partecipano tutti gli attori interessati diventi permanente affinché nel più breve tempo possibile si arrivi ad una soluzione definitiva di questo problema che è indegno per un Paese civile come l’Italia.