La Compagnia Trasporti Pubblici continua a versare in una lunga agonia, il servizio è nuovamente fermo, le cause della sua interruzione sono quantomeno paradossali per una azienda di trasporto pubblico. Mancanza di gasolio, assicurazioni degli autobus scadute, manutenzione mezzi e servizi di pulizia fermi, Durc irregolare e stipendi non garantiti ai lavoratori. Insomma, una catastrofe a tutti gli effetti. Una situazione per certi versi surreale, negli anni infatti si è raccontato più volte di una possibile svolta, mai avvenuta, sempre disattesa, una speranza per lavoratori e utenti rimasta solamente confinata negli slogan utilizzati, di volta in volta, dalla precedente amministrazione della Città Metropolitana. Ricapitalizzazione, indicizzazione, rilancio e investimenti sono solo parte di titoli registrati negli ultimi cinque anni, una gestione superficiale che ha determinato nel tempo il depauperamento di tutte le attività produttive della Ctp. Proprio per questo motivo, a dicembre dello scorso anno, con l’intento di fermare l’emorragia, Ctp ha presentato richiesta di accesso al concordato preventivo e da quel momento è stata segnata una linea di demarcazione tra il debito pregresso, composto da svariati milioni di euro, e l’inizio di un nuovo cammino da fare esclusivamente con le proprie gambe. Per qualche mese pare sia andata anche bene, forse fino ad aprile, poi subito dopo sono ritornati i problemi, i soliti, tensione finanziaria e impossibilità di assicurare i pagamenti ai fornitori.
Dunque, seppur in maniera inferiore rispetto al passato, Ctp ha continuato a generare passività di bilancio. È evidente che senza espletare i servizi nel rispetto dei contratti sottoscritti, e pertanto senza ottenere i corrispettivi chilometri nella misura necessaria, diventa tutto più difficile. Se a tutto questo si aggiungono i ricavi da bigliettazione pressoché inesistenti e le inefficienze mai risanate, la condizione diventa devastante. Il quadro attuale, comunque, ci consegna un’azienda in profonda crisi su cui il Tribunale di Napoli dovrà esprimersi determinando azioni riguardo il percorso giuridico attivato. La situazione è a dir poco complessa ma la soluzione, almeno per quanto riguarda i lavoratori e l’utenza, può essere a portata di mano. La norma ancora vigente che regola il tpl in Campania, la legge n.3 del 2002, impone una serie di requisiti che le aziende devono possedere, come quelli di idoneità finanziaria e di regolarità giuridica, normativa e contrattuale nei confronti dei lavoratori dipendenti, senza i quali si incorre nella decadenza dei contratti di servizio. Al riguardo, sembra del tutto oggettivo il fatto che Ctp sia quantomeno in una condizione diversa da quella richiesta.
La stessa condizione, che già a partire dal mese di luglio scorso, ha spinto le Organizzazioni Sindacali a richiedere un intervento alla regione per poter valutare una revoca dei contratti affidati a Ctp per trasferirli ad un’azienda di tpl di sua proprietà (Eav/Air). Si diceva di un percorso a portata di mano che si innesta nella costruzione dell’azienda unica del trasporto regionale, percorso peraltro già avviato a partire dal mese di settembre con il trasferimento dei servizi ex Clp e Buonotourist/Scai in Air Mobilità. Una richiesta, quella del Sindacato, reiterata anche al nuovo Sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi, nella riunione effettuata la scorsa settimana, durante la quale, lo stesso primo cittadino, si è impegnato a valutare percorsi alternativi con la Regione e convocare un nuovo incontro per le determinazioni del caso. L’esperienza maturata in tal senso dal Sindacato, con il protocollo di intesa sottoscritto per il trasferimento dei servizi ex Clp e Buonotoruist/Scai all’Air Mobilità, rappresenta senza dubbio un riferimento, una buona pratica da mutuare per altri contesti. Il grandissimo lavoro svolto dalla Uiltrasporti, unitamente alle altre organizzazioni firmatarie dell’accordo, ha ottenuto risultati straordinari; salvaguardia di tutti i livelli occupazionali della ex Clp e Buonotourist/Scai, garanzia di condizioni di miglior favore per i lavoratori, sia per quanto riguarda gli aspetti normativi che economici assicurando nel contempo la continuità del servizi. E su questi obiettivi che il Sindacato vuole far convergere le prossime discussioni, i dipendenti Ctp meritano di riacquisire tranquillità e certezza lavorativa per il futuro; allo stesso modo utenti e cittadini hanno bisogno di un trasporto pubblico dignitoso, un servizio essenziale che purtroppo negli ultimi tempi è stato per lo più negato. Una svolta vera, si spera stavolta, passando dagli slogan alla realtà.