Parte decisamente con il botto, per la nazionale italiana, la sedicesima edizione del torneo organizzato dalla Uefa. In occasione del 60^ anniversario dalla sua nascita, il torneo, da effettuare originariamente nel 2020 e, causa pandemia programmato per quest’anno, viene disputato in maniera itinerante in 11 città europee e prevede la partecipazione di 24 nazionali. Tra queste l’Italia, il team del ct Mancini che, per ora, ha messo tutti d’accordo. Una squadra decisamente “frizzante” che incarna spirito di sacrificio e, per certi versi, l’estro e la spregiudicatezza dei gemelli del gol seduti in panchina, il ct Mancini appunto e il capo delegazione Vialli che, assieme, tanto hanno divertito gli amanti di calcio tra gli anni ‘80 e ‘90, a prescindere dai diversi legittimi campanilismi. Una bella storia, basata su una amicizia vera proseguita oltre il rettangolo di gioco, oltre ogni sfida che, tra l’altro, ha ridato una nuova vita a Gianluca Vialli protagonista nella sua sfida più importante, quella per la vita, combattendo e superando una delle malattie più temibili, il cancro.
Il campo di gioco, come dicevamo, ha fatto emergere molti elementi positivi che fanno bene sperare per il prosieguo. Grande merito, senza dubbio, va dato proprio al ct Mancini che ha avuto la capacità, in primo luogo, di selezionare i migliori atleti tra tutte le squadre italiane mettendo da parte dinamiche e criteri di scelta del passato che, evidentemente, privilegiavano solamente i “poteri forti” a scapito del merito sportivo. A seguire, fatte le sue scelte, il ct ha avuto la capacità, attraverso il lavoro intrapreso già da qualche anno, di amalgamare la squadra e trasferire concetti di gioco precisi ma, allo stesso modo, plasmando lo schema più adatto sui calciatori della rosa secondo le caratteristiche di ognuno di loro, con l’obiettivo di farli esprime al massimo delle loro potenzialità. Insomma, calciatori giusti al posto giusto e nei propri ruoli e l’applicazione facile di concetti concreti ad uno sport, quello del calcio, molto più semplice di quello che qualche “solone” vuole lasciare intendere.
Evitando toni trionfalistici, tuttavia, considerato anche che siamo appena alle prime due partite, con onestà intellettuale non si può nascondere la modestia del girone A in cui, solo grazie al sorteggio, si è evitato inizialmente scontri con i team più blasonati. In ogni caso, la seconda vittoria della nazionale italiana ha già determinato la qualificazione agli ottavi infatti, male che vada, l’Italia sarà seconda nel girone, mentre pareggiando con il Galles sarà matematicamente prima.
Dunque il vero banco di prova deve ancora arrivare, solo dopo test più probanti si potrà avere contezza di che pasta è fatta la squadra di Mancini, oltre gli aspetti tecnici e agonistici dovranno emergere carattere e fame di vittoria, per adesso le premesse iniziali sono buone, l’entusiasmo inizia a montare, il clima nell’ambiente nazionale è quello giusto, dunque vale la pena crederci e provare a raggiungere il massimo obiettivo. Se si crea il mix giusto come nel 2006 in Germania tutto può accadere, con il ritorno del pubblico sugli spalti che ci fa scorgere finalmente sprazzi di normalità nella battaglia ancora attuale contro il mostro invisibile COVID-19, allora non ci resta che gridare forza azzurri, un colore, seppur a tinte più forti quello della nazionale, che dalle nostre parti fa ribollire il sangue, Wembley è più di un sogno e Londra deve essere punto di approdo e soprattutto l’epilogo di un trionfo inaspettato e per questo ancora più succulento.