Il 2021 si apre con una novità per i neo papà, la conquista di un nuovo diritto acquisito con l’approvazione dell’emendamento di manovra in commissione di Bilancio alla Camera. Il tema dei congedi parentali obbligatori per i neo papà è stato affrontato più volte nelle ultime manovre che hanno ampliato via via le giornate retribuite ed è sicuramente un argomento che interessa sempre di più un numero cospicuo di genitori. Con questo emendamento ai neo papà verrà riconosciuto un numero maggiore di congedi parentali obbligatori, 10 giorni a fronte dei 7 precedentemente già riconosciuti, in modo da essere allineati alle direttive europee che intendono incrementare il periodo di congedo di paternità. Chi diventa papà, adotta oppure ottiene in affidamento un bambino o una bambina nel corso del 2021, ha diritto complessivamente a 10 giorni di astensione dal lavoro interamente retribuiti, giorni che potranno essere fruiti, anche in modo non continuativo, nei primi 5 mesi di vita del bambino o dal suo ingresso in famiglia. I congedi obbligatori non sono facoltativi ma il neo papà è obbligato ad utilizzare questi giorni per dedicarsi alla cura del proprio figlio e della famiglia. Tali congedi rappresentano un “di più” rispetto ai congedi parentali che usufruiscono le madri e spettano a chiunque, indipendentemente dal diritto della madre al congedo obbligatorio.
Nel corso del 2021 sarà inoltre possibile aggiungere un ulteriore giorno di congedo parentale “facoltativo” che potrà essere fruito in accordo e in alternativa alla madre.
Il Governo ha inoltre previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per agevolare il ritorno al lavoro delle neo mamme, risorse economiche che saranno quindi utilizzate per sostenere misure organizzative che verranno adottate dalle aziende. Le mamme single o monoreddito avranno inoltre la possibilità di ricevere un assegno mensile con un importo di 500 euro, solo se hanno un figlio con una disabilità pari almeno al 60%.
Come si evince dagli interventi sul testo previsti dal Disegno di Legge di Bilancio 2021, le regole di accesso e le modalità per beneficiare del periodo di astensione dal lavoro retribuito non vengono modificate in alcun modo. Per il giorno di congedo parentele si può effettuare richiesta direttamente al datore di lavoro e le date devono essere comunicate almeno 15 giorni prima. Se richiesto in concomitanza dell’evento nascita, il preavviso si calcola sulla data presunta del parto, a sua volta il datore di lavoro comunica all’INPS le giornate di congedo parentale. Va ricordato che durante il congedo il papà ha diritto a ricevere in busta paga il 100% dell’intera retribuzione. È obbligo quindi del datore di lavoro anticipare in busta paga le somme spettanti per poi compensarle nel mod. F24 con i contributi all’INPS. Se invece è l’INPS a pagare sarà necessario presentare domanda direttamente all’istituto tramite i canali dedicati. Il datore di lavoro comunicherà poi all’INPS le giornate di congedo fruite attraverso il flusso Uniemens.
Quindi.. più papà a casa e più mamme al lavoro? Tutti hanno il diritto di prendersi cura dei propri figli: il ruolo dei padri, il cui maggiore coinvolgimento è irrinunciabile, va sicuramente tutelato e garantito, come accade già negli altri Paesi e che ben vengano gli incentivi alle famiglie che consentono anche ai padri di usufruire dei congedi per i propri figli, che ben vengano i segni di modernità nell’approccio ai ruoli di genere all’interno delle famiglie.
Rachele Pagano