Professionalità, sicurezza sul lavoro, qualità del prodotto e senso di abnegazione per il proprio lavoro. Questi sono i quattro pilastri fondamentali su cui si regge quello che è il concept che contraddistingue la manodopera degli operatori di manutenzione appartenenti al Gruppo Trenitalia SpA. Sono caratteristiche e qualità ben contraddistinte che l’azienda ricerca nel personale da reclutare, li ricerca in maniera oculata durante le fasi concorsuali, perché avere una squadra composta da veri professionisti del settore è l’obiettivo che ogni azienda dovrebbe avere per contraddistinguersi sul mercato, per raggiungere obiettivi sempre vincenti, per crescere e migliorare sempre di più le proprie performance. Si sa, è il personale qualificato e competente che fa un’azienda e che poi costituisce il vero valore aggiunto per l’azienda stessa. Contare su competenze aggiornate, professionalità specifiche e soft skill adeguate rappresenta un elemento distintivo. Il processo di reclutamento deve permettere di reperire risorse in grado di rispondere alle esigenze di business e agli obiettivi aziendali, e al tempo stesso migliorare l’engagement e la soddisfazione del capitale umano. Trenitalia mira a questo: alla formazione continua di giovani diplomati o laureandi che si dedicano ad essere sempre aggiornati e al passo con i tempi per affinare le proprie conoscenze sul campo e divenire dei professionisti in tutti i settori così come nel settore della manutenzione dei rotabili. Investire nella crescita professionale acquisendo nuove competenze e aggiornando le proprie conoscenze è vantaggioso soprattutto per l’azienda e indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi aziendali sul lungo periodo. E Trenitalia, da sempre, vanta di avere un personale molto competente e qualificato, una sorta di fiore all’occhiello nel panorama delle aziende di trasporto ferroviario. Ovviamente, tutto questo “affinare” e “raffinare” hanno un prezzo ben preciso: basti pensare al costo degli operatori, alla loro formazione, ai formatori, alle ore di tirocinio. È ovvio che la professionalità di questi manutentori ha un costo notevole per l’azienda, ma Trenitalia ha sempre considerato il settore manutentivo un investimento che si paga da sé, per incrementare l’efficienza e la funzionalità del sistema. Mentre le aziende si fanno allettare dalla manodopera a basso costo che il mercato propone, Trenitalia mira invece a rafforzare il suo comparto manutentivo. È vero, affidare la propria manutenzione a ditte in appalto che propongono un loro standard di qualità, sicuramente diverso da quello di Trenitalia, ad un costo evidentemente conveniente ed inferiore a quanto si immaginerebbe, è davvero allettante ma potrebbe poi comportare dei successivi problemi. Sarebbe possibile e plausibile ipotizzare che, abbassando il costo della manodopera, gli standard qualitativi siano altrettanto alti quanto quelli proposti dal personale Trenitalia? Quando vengono affidati appalti di lavorazioni di manutenzione rotabili a ditte esterne, è possibile poi arrivare a quella qualità del prodotto, quella sicurezza sul lavoro, quella professionalità che garantiscono le centinaia di ore di formazione al personale Trenitalia?
Oggi società anche interne al gruppo, come ad esempio Mercitalia, che non hanno specializzazione nel settore manutentivo, si stanno rendendo disponibili ad offrire la loro manodopera a basso costo rispetto agli operatori Trenitalia, entrando a gamba tesa proprio in uno dei settori più solidi del colosso del trasporto ferroviario. Quale sarà la risposta di Trenitalia a questa proposta non ancora ci è dato di sapere. Come si muoverà Trenitalia non possiamo immaginarlo. Distoglierà lo sguardo da proposte allettanti di mercato o confermerà il suo piano di investimento formativo interno all’azienda? Continuerà la sua battaglia sulla sicurezza e sul rispetto delle regole che hanno ispirato da sempre i programmi aziendali o rischierà di dare vita a fenomeni di dumping sociale che, sicuramente, non potranno garantire la medesima qualità offerta da parte degli operatori Trenitalia? Ciò che sicuramente si può auspicare è che Trenitalia, come del resto ha sempre fatto, scelga la strada migliore e non quella più economicamente vantaggiosa. Questo nell’interesse di tutti i lavoratori e di coloro che fanno parte di questa grande famiglia.
Luigi Dato e Antonio Savio Ranieri