Il settore ferroviario dallo scorso mese di marzo ad oggi, a causa della pandemia causata dal Covid-19, ha vissuto sicuramente dei forti cambiamenti soprattutto nelle modalità di viaggio con la consequenziale e drastica riduzione dell’offerta commerciale. Ad oggi, con il Decreto Ministeriale vigente, è possibile viaggiare solo indossando obbligatoriamente la mascherina, coprendo correttamente naso e bocca, e occupando l’80% dei posti disponibili privilegiando l’occupazione totale dei posti a sedere. Con la ripresa della gran parte delle attività, anche il trasporto su ferro è tornato ad erogare il 100% del servizio, garantendo ai viaggiatori operazioni di sanificazione quotidiana delle vetture, l’utilizzo dei dispenser per igienizzare le mani, una segnaletica sui convogli con percorsi idonei ad agevolare il flusso di salita e discesa dei passeggeri senza creare assembramenti e senza sostare più tempo del dovuto nei treni, regole comportamentali che vengono ricordate ai passeggeri più volte durante il loro viaggio, sia attraverso la distribuzione a bordo di documenti cartacei sia attraverso ripetute segnalazioni audio a bordo treno. A tutto il personale di bordo sono stati consegnati dispositivi di protezione individuale, scorte di mascherine chirurgiche, mascherine Ffp2 per eventuale soccorso al viaggiatore, un kit di gel/ guanti e per garantire una maggiore tutela del personale a bordo treno è stata delineata una zona riservata esclusivamente ai lavoratori per cercare di limitare, dove possibile, il contatto diretto con i numerosi viaggiatori. Ma il problema più grande da affrontare è proprio il rispetto delle regole atte a garantire un viaggio sicuro, regole che sembrerebbero semplici da seguire nel caso dei treni ad alta velocità che garantiscono un metodo di prenotazione del posto a sedere ed un numero di fermate ridotte.
Ma sui treni della divisione regionale cosa accade? Per il trasporto regionale la situazione è ben diversa, si parla di un servizio che consente a milioni di persone di spostarsi per svariate esigenze quotidiane e pertanto si può immaginare di quali numeri si parli, sicuramente superiori e spesso ingestibili. Nonostante i controlli in stazione e nonostante la presenza di squadre di controllo mobile, il rispetto delle regole sembra davvero non auspicabile e la cosa preoccupa non poco, sia il viaggiatore che il personale di bordo che sui treni ci lavora e vive quotidianamente in una perenne condizione di paura, poiché è da solo a gestire situazioni svariate su un intero convoglio, senza alcun ausilio. E’ fondamentale tutelare la salute delle persone, garantire la distanza di sicurezza e l’igiene costante dei convogli e degli ambienti utilizzati da viaggiatori e dipendenti. Fondamentale, per garantire a tutti un viaggio in sicurezza, è anche la collaborazione responsabile e consapevole di ogni passeggero, chiamato al rispetto delle prescrizioni, delle norme igieniche e delle nuove regole previste dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Ma tutto questo ancora non basta. Probabilmente le disposizioni nazionali e regionali, il rispetto delle regole e i dispositivi di protezione individuale non risultano essere sufficienti; i casi di positività al Coronavirus continuano ad aumentare, i dati appaiono alquanto drastici e la paura di contrarre questo maledetto virus continua a spaventare un po’ tutti anche i più scettici. Bisogna garantire soprattutto al personale di bordo più sicurezza, essere ancora più attenti nel rispetto delle regole e del distanziamento sociale, intensificare le operazioni di sanificazione dei convogli, adeguare le stazioni con maggiore frequentazione con segnaletica orizzontale per separare i flussi dei passeggeri in entrata e in uscita e per garantire, sui marciapiedi, il distanziamento fra i viaggiatori in arrivo e in partenza.
Oltre al potenziamento della segnaletica che indica i percorsi, bisogna continuare ad attrezzare le stazioni con pannelli informativi e dispenser per gel igienizzante in prossimità dei binari, fare continua comunicazione, pretendere il rispetto delle regole. Perchè no, si potrebbe immaginare di prevedere non più una sola persona a bordo dedicata al controllo del convoglio ma un’altra figura professionale di supporto, necessaria a svolgere i compiti quotidiani e garantire il rispetto delle nuove regole. Con la riapertura delle scuole, delle aziende, delle università, i treni sono stati “presi d’assalto” e più avanti andremo, peggio sarà. Per poter viaggiare in sicurezza bisogna mostrare un grande senso di civiltà rispettando le regole per la propria salute personale e per quella degli altri. “VIAGGIA IN SICUREZZA, IO INDOSSO LA MASCHERINA FALLO ANCHE TU!”