Ad incrociare le braccia in forma di protesta contro le inefficienze del sistema del settore aereo e per la mancanza di iniziative, da parte del precedente governo e di quello attuale, e di progetti utili alla soluzione di problemi che attanagliano il comparto saranno i lavoratori del settore che rivendicano misure urgenti per salvaguardare il mondo in cui lavorano. I sindacati di categoria, Uiltrasporti, Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl Ta, hanno infatti confermato lo sciopero aereo di martedì 14 gennaio che riguarderà diverse aziende e vettori del trasporto aereo compresa Enav che si fermerà per 4 ore: la giornata di martedì sarà sicuramente difficile per chi dovrà affrontare un viaggio in aereo. Inutile negarlo, il settore aereo è da tempo attraversato da una pesante crisi ed è arrivato il momento di denunciare i problemi che tormentano questo comparto. Occorrono necessariamente delle regole certe che mettano fine al dumping contrattuale e alla competizione selvaggia tra le imprese dei servizi di terra e tra i vettori. Sarebbe auspicabile che nell’immediato il Ministero si impegni a dotare il Trasporto Aereo di una norma di sostegno di riferimento contrattuale minimo per spingere il settore a competere su logiche industriali e non di deregolamentazione contrattuale. Le aziende devono competere attraverso la qualità dell’offerta commerciale e facendo efficienza, non praticando, sotto gli occhi del regolatore, azioni di dumping contrattuale. Bisogna lottare sempre a difesa dell’occupazione e per una legislazione di sostegno per tutto il settore per far sì che il lavoro non sia danneggiato dalle continue crisi in cui il settore aereo ormai versa da tempo. I lavoratori invocano quindi una legislazione di sostegno che oltre a contrastare il dumping contrattuale, presente nel settore, preveda anche il contratto nazionale come riferimento minimo retributivo e normativo per poter operare negli aeroporti italiani, tanto per le imprese di terra che per le compagnie con base in Italia. Serve un quadro regolatorio chiaro a salvaguardia della concorrenza leale, dell’occupazione e dei salari e nel contempo occorre creare condizioni che sostengano il rilancio e lo sviluppo delle imprese e dei vettori italiani, tra i quali Alitalia e Air Italy.
E come se già tutto questo non bastasse, si è anche aggiunta la gravissima decisione di stralciare, dal decreto Milleproroghe, il finanziamento del Fondo di solidarietà del Trasporto Aereo, fondo necessario a salvaguardare il reddito di migliaia di famiglie coinvolte in un vortice senza fine a cui è soggetto il settore aereo in Italia. Un fondo di solidarietà del settore che ha permesso di gestire le crisi passate e che deve servire per accompagnare quelle in atto, causate dalla mancanza di regole che sta determinando crisi aziendali in tutti i comparti, mettendo a rischio l’occupazione di migliaia di lavoratori. Per Enav è fondamentale fare chiarezza sull’applicazione del piano industriale e sul rispetto degli accordi con la necessità di un evidente cambio di passo nelle relazioni industriali. Servono ormai fatti concreti e le OO.SS. sono pronte a portare avanti altre iniziative fino a quando il Governo non si deciderà ad istituire un Tavolo sul trasporto aereo, convocando anche quello di Alitalia per fare chiarezza e coinvolgere i lavoratori nelle decisioni, dotando il settore del necessario finanziamento del Fondo per la protezione di tutti i dipendenti di aziende e vettori in crisi. Nel mentre un’ordinanza emessa dal Ministero dei Trasporti e Infrastrutture a firma della Ministra De Micheli riduce da 24 a 4 ore la durata dello sciopero del Trasporto Aereo indetto per il 14 gennaio e la concentrazione dello stesso nella fascia oraria che va dalle ore 13.00 alle ore 17.00: tutto questo rappresenta una grave limitazione della libertà di sciopero, “che è lo strumento estremo in democrazia a cui i lavoratori ricorrono quando sono minacciati da sfruttamento, crisi o licenziamenti” così come dichiarano il Segretario Generale, Claudio Tarlazzi, e il Segretario Nazionale, Ivan Viglietti della Uiltrasporti, che continuano: “non comprendiamo i motivi che hanno sollecitato una tale grave decisione, tanto più che questi scioperi sono stati proclamati nel pieno rispetto di tutti gli iter previsti dalla legge. Il Governo da una parte non dà gli strumenti necessari per le tutele dei lavoratori e della occupazione del settore e dall’altra impedisce ai lavoratori di scioperare. Non è questo quel che ci aspetteremmo da un Governo, che come più volte ha dichiarato, dice di essere dalla parte dei lavoratori più deboli”. Intanto il Ministero ritiene che il provvedimento era necessario ed urgente “allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito”. A noi sembra che si vada a toccare una pietra angolare della democrazia e della giustizia sociale e finché avremo voce e avremo forza, noi della Uiltrasporti faremo di tutto affinché non vengano attaccate le conquiste e i diritti dei lavoratori.