La situazione del settore Appalti Scuole è ancora fortemente preoccupante: l’emendamento del Decreto Scuola, votato alla Camera e attualmente in discussione al Senato, ha fatto slittare l’immissione in ruolo del personale al 1°marzo 2020. Questo decreto di stabilizzazione dei lavoratori degli appalti di pulizia delle scuole a conti fatti porta ad una forte riduzione del salario e ad un alto rischio di impoverimento. Tanti i lavoratori che sono impegnati, nell’Appalto di Pulizie delle Scuole che sperano di ottenere un posto di lavoro stabile e a tempo pieno e che invece dovranno fare i conti con situazioni alquanto paradossali. I lavoratori che non posseggono i requisiti rimarranno dopo tanti anni senza stipendio e senza lavoro, quelli che li posseggono saranno invece assunti con contratto part time, a 18 ore settimanali, con la conseguente ricaduta sulla condizione sociale e la tenuta salariale. A Napoli i lavoratori impegnati nell’appalto sono 2.492, il decreto prevede 1.392 ATA accantonati, di questi il numero minimo da assumere con contratto a tempo pieno è di 479, il numero massimo da assumere a part time a 18 ore è di 1.826. Il risultato? Si corre il rischio di avere lavoratori ultracinquantenni, licenziati, senza salario, e altri con una drastica riduzione di salario. Una macelleria sociale a cui non vorremmo proprio assistere.
Nel mentre martedì 17 dicembre, alle ore 11:30, è previsto un appuntamento a Roma in occasione di una grande mobilitazione davanti al Senato, in piazza Madama, sul tema dell’internalizzazione scuole. Rappresentanti, imprenditori, dirigenti e lavoratori delle aziende di pulizia saranno presenti in piazza e in questa occasione sarà organizzato un Flash Mob in segno di protesta: 5.000 scope che abbracceranno Palazzo Madama per ogni lavoratore che rischia di perdere il proprio posto di lavoro.
Visto che la data di assunzione è stata slittata al 1° marzo 2020 sarebbe opportuno utilizzare questo tempo per trovare delle soluzioni necessarie per garantire lavoro e reddito a tutti. È da evidenziare la situazione gravissima in cui versano le lavoratrici e i lavoratori del Lotto 6 Campania, dipendenti di Manitalidea e delle Società Consorziate, che da luglio non ricevono lo stipendio e che chiedendo che si dia immediato riscontro al pagamento in surroga degli stipendi. Molte sono inoltre le criticità presenti nelle modalità e nei criteri previsti dal bando che non daranno a tutti il mantenimento dei livelli retributivi, a causa della presenza di un numero altissimo di posti appunto a part time e, soprattutto, non daranno una continuità occupazionale a chi non possiede i requisiti, di contro le imprese hanno espresso la propria contrarietà rispetto alla decisione di concludere l’esperienza degli appalti nelle scuole, ponendo il tema del contributo per la Naspi. Il Ministero del Lavoro considerato lo slittamento al 1° marzo che modifica le condizioni esistenti al momento dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo ha così deciso di prorogare la fase amministrativa, proseguendo il confronto con un nuovo incontro che si terrà il 9 gennaio 2020. Servono soluzioni immediate per questa situazione insostenibile per i lavoratori del comparto e occorre che venga attivato un tavolo di confronto interministeriale, come richiesto da tempo, per trovare soluzioni in grado di garantire continuità occupazionale e reddituale a tutti i lavoratori attualmente impiegati negli appalti scuole.
Intanto questa situazione ha innescato un fenomeno degenerativo che ha prodotto l’apertura di crisi aziendali con l’inevitabile conseguenza di mettere in discussione la continuità lavorativa delle maestranze che sono alle dipendenze delle aziende subentranti in appalto.
Infatti, con l’attivazione della procedura di esubero del personale avviata dalle aziende in caso di “crisi aziendali” e a causa della mancata internalizzazione di tutti i lavoratori ex LSU e storici dell’appalto dei servizi di pulizia, ausiliari e decoro attualmente operanti presso gli Istituti Scolastici nella Regione Campania e in tutto il territorio Nazionale, circa 5.000 lavoratori ex LSU risultano ormai in esubero. Inevitabilmente, con l’avvio delle procedure dei licenziamenti collettivi attivate dalle aziende, questa triste situazione ricadrà su tutti gli appalti che ogni Azienda detiene.
Tale disastro investirà un consistente numero di lavoratori presenti su vari appalti (pubblici e privati) nel territorio della regione Campania e nel resto del territorio Nazionale di pertinenza delle società per “crisi aziendale”. Se non si troveranno adeguate soluzioni nell’immediato verranno considerati in esubero lavoratori che fanno parte anche di altri appalti e se tutto questo non verrà fermato in tempo sarà una vera catastrofe, una bomba sociale. È fondamentale garantire la salvaguardia occupazionale e reddituale di tutta la platea lavorativa impegnata negli appalti operanti nelle scuole di tutta Italia, questo è l’unico imperativo categorico.
Antonio Rescigno