Si è svolto il terzo incontro del progetto “oggi parliamo con” presso la sede della Uiltrasporti Campania e stavolta è stato il turno del settore ferroviario. Ancora al centro dell’attenzione dell’organizzazione sindacale le Rsu e le Rsa, il vero tramite tra la segreteria regionale e i lavoratori del comparto. Un incontro importante che ha visto la partecipazione del Segretario Nazionale Paolo Fantappiè e del Dipartimentista Riccardo Mussoni, oltre a quella naturalmente del padrone di casa, il Segretario Generale Tonino Aiello, del Segretario Organizzativo Annalisa Servo e del Segretario di settore Mariano Moccia. E anche stavolta, attraverso un dibattito costruttivo ed intenso, sono emerse le criticità e le problematiche che attanagliano il settore ferroviario. Tante sono state le iniziative intraprese a livello nazionale con tavoli tecnici istituiti per discutere di linee guida da portare al tavolo di trattativa per il rinnovo del Ccnl delle Attività Ferroviarie. Perché uno dei problemi più importanti che sembra interessare il settore è il rinnovo contrattuale. Il contratto ferroviario è scaduto il 31 dicembre 2017 ed è diventata necessità inderogabile rinnovarlo per garantire stabili livelli di occupazione, miglioramento delle condizioni salariali e normative, al fine di evitare fenomeni di dumping contrattuale. È indubbio che il quadro normativo di riferimento sia senza dubbio molto confuso e rinnovare il CCNL della mobilità attività ferroviarie, in questo contesto, non sarà sicuramente cosa semplice. Servono regole contrattuali certe, regole uguali per tutte le imprese di trasporto, serve tutela del reddito, adeguamento professionale rispetto alle nuove attività, miglioramento della formazione, delle relazioni sindacali, delle tutele, dell’orario di lavoro. Oggi, infatti, i turni risultano essere massacranti, ci sono figure professionali come i capotreno che hanno 10 ore di condotta e nemmeno il tempo di andare in bagno, anche perché i bagni presenti sui convogli sono fatiscenti in maniera proporzionale a quanto obsoleti sono i treni, ed il problema si amplifica quando si è donna e nemmeno nelle stazioni di capolinea ci sono bagni adeguati. Occorre inoltre un incremento salariale che debba tener conto di un’adeguata tutela del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, che preveda il miglioramento del potere d’acquisto.
Occorre sicurezza, che viene sempre prima di tutto, perché è un valore imprescindibile e nonostante le aziende investano installando tornelli, telecamere, sistemi di ultima generazione, la sicurezza non è mai troppa.
Occorre lottare contro l’esternalizzazione di alcune attività lavorative perché internalizzare il lavoro in settori che rappresentano il core business della manutenzione infrastrutture è fondamentale per questo comparto. I Ferrovieri sono all’altezza di sostenere la sfida dell’internalizzazione delle attività se messi in condizione di poter disporre di abilitazioni, mezzi e attrezzature adeguate. Va inoltre rafforzato il sistema di partecipazione, perché il confronto e il dibattito sono alla base di tutto, è un percorso di democrazia che serve a comprendere le vere problematiche dei lavoratori nei vari territori. Importante infatti organizzare tavolitecnici, così come sta avvenendo in Campania, su merci, rfi, Trenitalia, assistenza e vendita con lo scopo di dare ancora più forza alle rsu e alle strutture territoriali. È dai territori che devono appunto partire le proposte che andranno poi inserite nei documenti da portare al tavolo del rinnovo del contratto.
È fondamentale portare alle altre organizzazioni sindacali e al tavolo di trattativa con la controparte delle idee chiare su come migliorare le condizioni di lavoro del settore ferroviario e presentare alle controparti datoriali un documento che è circolato nelle assemblee, tra i lavoratori, concepito prima di tutto dalle loro proposte. Non sarà semplice ma bisognerà essere incisivi soprattutto nella lotta al dumping contrattuale visto che con l’applicazione di contratti firmati da organizzazioni datoriali e sindacali, non maggiormente rappresentativi, si tende ad applicare forme di ribasso delle tabelle contributive non conformi. Non solo bisognerà cercare di avere un unico contratto per tutti i lavoratori del gruppo di Ferrovie dello Stato ma anche un contratto di secondo livello unico che dia a tutti uguali soddisfazioni economiche e normative, evitando così quelle differenze che esistono tra i lavoratori dello stesso gruppo. È necessario mirare ad un contratto unico: oggi in Italia esistono 860 contratti collettivi nazionali di lavoro, di cui 360 firmati dalla triplice e gli altri firmati da una serie di organizzazioni sindacali che siglano contratti con normative e aspetti salariali quasi a favore della controparte datoriale. Questi contratti creano soltanto concorrenza sleale e a questo bisogna porre un freno. Occorre un progetto di un contratto che unifichi le regolamentazioni contrattuali delle attività ferroviarie con quelle del trasporto pubblico locale, con lo scopo di governare le liberalizzazioni dei trasporti, andare verso un unico settore cosiddetto della “mobilità”, nell’ottica della semplificazione contrattuale e nel massimo rispetto delle due categorie. Quindi andare verso la prospettiva di unificazione delle due discipline contrattuali che concorrono alla produzione di servizi di mobilità di persone e di merci.
Nel mentre si cercherà, già da novembre di quest’anno, di portare avanti il rinnovo contestuale di entrambi i contratti, quello delle attività ferroviarie e del trasporto pubblico locale, tenendo conto dei cospicui fondi economici destinati al settore ferroviario e senza dimenticare i drastici tagli del fondo specifico nazionale del trasporto pubblico locale. Nel tpl c’è purtroppo un problema di risorse che probabilmente porterà ad un ritardo nella chiusura del rinnovo di entrambi i contratti ma, fino alla fine, si cercherà di portare a casa un buon risultato, questo sicuramente è l’obiettivo della Uiltrasporti. I sindacati che potranno partecipare al tavolo della trattativa dovranno farlo in modo coscienzioso, portando elementi di cambiamento favorevoli al rafforzamento delle tutele per tutti lavoratori del settore e la Uiltrasporti sarà sicuramente all’altezza del compito. Tanti sono i contratti, tante le differenze salariali, le ingiustizie da sanare ma i presupposti per arrivare lontano ci sono tutti.