Ciao come va? Mi auguro per te che vada bene. Sai, è più piacevole coltivare quest’amicizia di penna. Sarà anche desueto, visto i tempi che corrono, devo però confessare a me stessa il recupero del rapporto umano che questo antico comunicare ha insito in sé. Sicuramente bisogna riconoscere che gli attuali tempi prevedono la necessità di una comunicazione più rapida, ma un conto è “parlarsi” per iscritto ed altro è informare le persone delle quotazioni di borsa. A volte penso ai giovani di oggi, a quelli che inviano i messaggini con cuoricini, faccine ed ammennicoli vari, no, non li critico.
Ma dimmi però, ti pare possibile vivere così dei sentimenti, che sia anche una cotta adolescenziale, comunicando in modo così asettico, con poca fantasia e soprattutto in maniera così celere? Ho paura che tutto ciò abitui a fare le cose alla “sveltina“, perdendo il meglio per strada, forse sarò sorpassata dai tempi. Comunque volevo parlarti anche di altro. Qualche giorno fa, ho letto e poi sentito una notizia che mi ha fatto rizzare i capelli non come donna, ma come essere umano. Non ho avuto il tempo di approfondire ma pare che un tribunale, non ricordo a che grado di giudizio, abbia negato uno stupro adducendo come motivazione la scarsa o la inesistente avvenenza della presunta vittima. Sembra che il Ministro voglia vederci chiaro, speriamo, comunque vada la cosa mi ronzava in testa fastidiosa come una mosca malevola. Se dovesse passare dal punto di vista giuridico-estetico ciò che quel tribunale ha deliberato, non tutti i cittadini sarebbero uguali di fronte alla legge, né meno come enunciazione di principio. Non la religione o l’idea politica, non il colore dalla pelle renderebbero diversi nei loro diritti dei cittadini, ma in modo ancora più assurdo la loro esteriorità. Quali saranno i parametri che sanciranno chi è dentro e chi è fuori?
Quale soggetto rientrerà nella categoria dei belli e chi dovrà subire violenza senza essere creduto viste le orripilanti fattezze? Vedremo forse cortei non di gravi ma di bei cittadini sciamare per le strade con cartelli inneggianti l’eliminazione dei brutti. Chi scriverà il codice che sancirà l’appartenenza all’uno o all’altro gruppo sociale? Sarà un mondo magnifico dominato dagli estericrazia che soppianterà l’attuale burocrazia commessa e subentrata all’aristocrazia. Ma come al solito, quando ascolto queste notizie mi faccio dominare dal mio sangue metà latino e metà slavo, se questo miscuglio interiore si potesse vedere all’esterno chissà se mi farebbe classificare tra i belli o i brutti. Certo è che arrivano strani segnali dall’umano consenso, con sapore di cose già viste e drammaticamente vissute da chi ci ha preceduto.
Ti ringrazio per la pazienza, la stima è immutata. Ciao.
Salutami chi vuoi Rujamar!