C’è ancora qualcuno che lo nega ma quasi tutti sono d’accordo quando si afferma che la storia si ripete. Sembra quasi che ad intervalli, più o meno regolari, sia possibile ritornare ad occupare lo stesso spazio, ne rappresenta bene l’idea il movimento oscillante del pendolo, un tic tac all’infinito. Il tempo scorre e l’umanità smette di progredire e comincia invece a regredire. Il pensiero si espande e poi si ritira accartocciandosi su sé stesso, esplode ed implode. Storicamente stiamo vivendo una fase di implosione, non ci sono persone dallo sguardo profondo, capaci di immaginare un futuro migliore e trascinare l’umanità verso una nobilitazione della vita, verso un egualitario vivere felice e dunque civile.
I leader, attualmente sulla ribalta mondiale, danno di sé e della realtà un’immagine muscolare-mercantile. Che gli interessi abbiano sempre determinato l’aliante è cosa risaputa, che per essere capaci di sviluppare una visione, cioè un pensiero a strato, si debba avere la pancia piena è conoscenza atavica. Questo non toglie la necessità di trovare il giusto equilibrio fra il sacro ed il profano, senza l’intelligenza non si utilizza la materia e senza di essa non si sviluppa l’intelligenza. Ora dico a quei signori che si guadagnano la vita in una bottega di non offendersi, non è mia intenzione farlo, ma un bottegaio non può assurgere al ruolo di leader mondiale. Il benessere può essere l’obiettivo di tutti gli sforzi umani, ma la filosofia che porta a questo non è sana se a dettarla sono esigenze mercantili-commerciali. Il grande bottegaio, quel signore d’oltreoceano che ha una bianca casa, poco tempo fa, tronfio di sé, dichiarava al mondo che la sua nazione era, per benessere, l’invidia di tutte le persone, scambiando il benessere con il consumismo più bieco, inteso come depauperamento del pianeta, si consideri l’accordo di Parigi sull’ambiente. Poi, non contento, aggiungeva che l’esercito del suo Paese è il comandante in capo ed è il più potente del mondo. La sua è una minaccia? A chi? Credo a tutti.
Qualche giorno dopo esultava perché la Corea del Sud avrebbe aumentato la cifra spettante per il mantenimento dei dazi americani in quel paese. Ma non erano lì per difendere il mondo libero? Vuole un aumento di spesa dai Paesi NATO per la difesa dell’Occidente. Nel suo linguaggio di bottegaio questo significa foraggiare le fabbriche d’armi statunitensi, le quali usufruiscono d’energia a basso costo grazie alle attività estrattive del carbone americano e si frega poi di tutto il resto. Questo Paese guida non persegue più con gli alleati la difesa delle libertà ma cerca guadagno affittando, secondo necessità, la propria forza come una compagnia di ventura. Ci sono cose e valori che non si possono calcolare in funzione del profitto. I bottegai, sia dell’Ovest che dell’Est, dovrebbero capire che non si può proteggere minacciando. Gli imitatori di questo insano agire sono tanti, chi al Cremlino, chi ad Ankara e Pechino, purtroppo ne esistono tanti altri. Benvenuti nel Medioevo, prossimo futuro!
Vi saluto e sono L’autoferroagricolo!