È stato indetto uno sciopero a livello nazionale dei lavoratori del settore Autonoleggio con conducente e del Trasporto Pubblico Locale contro la modifica in peius del Regolamento Europeo 561/06 riguardante i tempi di guida per gli autisti di mezzi pesanti e autisti di mezzi pubblici. Lo riferiscono le segreterie Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna che hanno proclamato, per lunedì 21 gennaio, 4 ore di sciopero spiegando che “pur registrando una moderata soddisfazione per le misure non approvate dalla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo sui tre pilastri del Mobility Package, c’è comunque il rischio di andare incontro a misure devastanti per le condizioni di lavoro e sicurezza”. Il quadro resta ancora molto negativo, con profonde divisioni tra delegazioni nazionali e gruppi politici. Lunedì si fermeranno quindi bus metro e tram perché l’obiettivo è quello di impedire il peggioramento delle condizioni di lavoro dei conducenti e della sicurezza della circolazione stradale, si protesterà contro i peggioramenti dei tempi di guida e riposo, si lotterà contro la liberalizzazione del mercato. Perché appunto, a seguito di queste proposte europee di modifica peggiorativa del Regolamenti 561/06 (sui tempi di guida e di riposo) e del Regolamento CE 1073/2009 (che liberalizza il mercato internazionale dei servizi di trasporto passeggeri a lunga percorrenza svolto con autobus e pullman nell’Unione Europea) non si poteva dunque non arrivare allo sciopero. Con queste modifiche si rischierebbe di avere un regime autorizzatorio che, consentendo la possibile presenza di più operatori a partire da percorrenze superiori ai 100 km, determinerebbe una sovrapposizione dei servizi di TPL soggetti ad un diverso regime e a regolamentazione e compensazioni nell’ambito di contratti di servizio pubblico. Si potrebbe arrivare alla liberalizzazione delle operazioni di cabotaggio e questo comporterebbe la possibilità per operatori stranieri di effettuare servizio di trasporto di persone a lunga percorrenza senza limiti di tempo, con la conseguente deregolamentazione del mercato, concorrenza sleale e dumping sociale. Le modifiche al Regolamento 561/06 comporterebbero un aumento delle ore di guida dei conducenti ed una riduzione di quelle di riposo, con conseguenti rischi per la salute e la sicurezza dei conducenti, dei viaggiatori e degli utenti della strada.
L’iter parlamentare Mobility Package passerà alla seduta plenaria del Consiglio, che dovrebbe riunirsi entro fine gennaio. Il 22 gennaio la Commissione Trasporti voterà la proposta di modifica del Regolamento Europeo e sarà quindi fondamentale tenere alta l’attenzione affinché il Parlamento Europeo non adotti misure che siano contro la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della strada. È importante dunque che l’Europarlamento voti NO alle modifiche del Regolamento Europeo previste dal Mobility Package sul mercato internazionale dei servizi di trasporto effettuati con autobus e pullman, che dica No alla liberalizzazione del trasporto di persone a lunga percorrenza e di quello extraurbano, NO agli effetti negativi sull’occupazione, NO alla restrizione del diritto alla mobilità, NO agli effetti negativi sul lavoro degli autisti, SI alla sicurezza stradale che sembra essere sempre più a rischio. I lavoratori sono coscienti dei pericoli che si avrebbero se questa legge fosse approvata: la previsione di spostare su tre settimane il riposo, provocherebbe un aumento del rischio incidenti del 5 o 6%. La preoccupazione per la salute di coloro che svolgono questo mestiere e delle persone che trasportano è davvero alta, occorre sicuramente più attenzione da parte dei Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e degli Interni, forse dovrebbero concentrarsi di meno sulla propaganda politica ma occuparsi di più dei problemi seri che attanagliano il comparto. Lo sciopero di lunedì è importante per rivendicare la sicurezza sulle strade ed i posti di lavoro, per difendere il mestiere dell’autista in Italia, mestiere che rischierebbe di sparire, se questa modifica del regolamento 561/06 prendesse forma dando il via libera al cabotaggio internazionale, facendo entrare autisti con contratti esteri a 300€ al mese, creando dumping coi nostri stessi lavoratori e con le nostre aziende. I lavoratori davvero non ci stanno a tutto questo e, come sempre, sono pronti a lottare a denti stretti.