C’è un principio cardine statuito dall’art. 36 della Costituzione Italiana che al comma 1 recita così: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Un diritto. Un diritto leso per i Lavoratori della Ctp che, ad oggi, ancora aspettano lo stipendio di settembre e di ottobre, i ticket correnti e quelli arretrati, che ancora si chiedono quando il loro calvario terminerà. Il principio della carta costituzionale forse non vale per questi Lavoratori? Certo che si. Ma c’è chi ancora crede di poter prendere in giro questa categoria bistrattata, c’è ancora chi pensa di poter sfuggire dalle proprie responsabilità perché intento a fare proclami ed inutili promesse. Solo bugie, solo false parole e sterili rassicurazioni, ma lo hanno capito che non si può giocare con la vita della gente?
Lo hanno capito che è arrivato il momento di mettere un punto a questa difficile vertenza Ctp? Crisi del trasporto, crisi dell’azienda, è quanto emerso dall’audizione che si è tenuta presso la IV Commissione Trasporti a cui hanno preso parte, oltre alle organizzazioni sindacali, l’Amministratore Unico della Ctp e il Consigliere Delegato della Città Metropolitana Cirillo. Non trapela più di quanto già si sappia, ancora imperversa l’incapacità gestionale e politica di Città Metropolitana, ancora non si riesce a mettere fine a questa drammatica situazione in cui versa l’azienda. Dopo l’incontro in Prefettura nessuna iniziativa aziendale atta alla risoluzione di tale problema è stata approntata. Solo proclami da parte del sindaco di Città Metropolitana, solo promesse, accordi, firme, tavoli tecnici ma nulla di fatto. Ma il sindaco si mostra sinceramente sereno davanti alle telecamere della tv, la sua voce è ferma durante le dichiarazioni radiofoniche che rilascia di continuo, dice di stare tranquilli, dice che è tutto sotto controllo, afferma che ha la soluzione e che è a portata di mano… tirerà il coniglio dal cilindro?
Lui si che ci tiene alle sorti del trasporto pubblico locale, ha a cuore l’interesse dei cittadini appiedati, ha a cuore i lavoratori della Ctp e il destino dell’azienda e l’erogazione dei servizi essenziali. Ma lo sa che i termini annunciati per la soluzione del problema sono scaduti? Lo sa che i lavoratori non ce la fanno più a vivere in questo limbo? Il trasporto pubblico locale nell’area metropolitana e nella Provincia di Caserta è morto. Non è più tempo di proclami, è arrivato il momento di avere soluzioni e anche immediate. La Regione Campania cerca di delineare un percorso che porti l’azienda su una via d’uscita da questa crisi ma Città Metropolitana non riesce a produrre l’atto amministrativo necessario allo sblocco di tali risorse, che paradosso, che incapacità politica e gestionale. “E’ in corso un lavoro complesso per evitare il disastro”, queste le parole dichiarate dal sindaco di Città Metropolitana. Ma a cosa si vuole arrivare? Il disastro già è in essere, che si lavori adesso per evitare il dramma sociale.
La Redazione