Per la seconda volta dopo vent’anni è la Francia ad essere campione del mondo dopo aver sconfitto i valorosissimi croati per 4-2 allo stadio Luzhniki di Mosca, con i gol di Griezmann su rigore, Pogba, Mbappe ed un autogol che ha aperto le sorti dell’incontro, mentre per la Croazia era stato Perisic a realizzare il gol del temporaneo pareggio e Mandzukic per il 4-2 finale, utile solo agli almanacchi.
Vince la squadra più forte, più solida, quadrata e completa in ogni reparto, con una rosa tanto valida da lasciare in patria atleti del calibro di Lacazette, Martial e Benzema. Vince la squadra che mai ha dato segna di sofferenza, nonostante avversarie di valore come l’Argentina, l’Uruguay, il talentuoso Belgio ed appunto la Croazia, che merita una menzione d’onore non solo per la finalmente raggiunta ma soprattutto per il piglio, la tenacia, la fisicità e l’assenza di arrendevolezza che l’ha contraddistinta per tutto il torneo, riuscendo a calamitizzare le simpatie di tutto il mondo.
Un mondiale strano, mai pirotecnico, che si è segnalato alle cronache per lo più per i tonfi delle blasonatissime Germania, Spagna, Argentina e Brasile e dei tanti errori tecnici soprattutto tra i portieri.
Ma ciò di certo non toglierà prestigio e gloria a i vincitori che hanno meritato la vittoria ed espresso un calcio semplice e veloce, seppur mai spettacolare, con tanti giovanissimi in campo, su tutti il diciassettenne Mbappe a cui è andato anche il premio di miglior giovamento della competizione.
Per la cronaca gli altri premi sono stati assegnati all’ “uragano” Harry Kane (Inghilterra) come capocannoniere del torneo, a Luka Modric (Croazia) come miglior calciatore ed a Thibaut Courtois (Belgio) come miglior portiere.
Ora non resta che attendere il 2022 con l’augurio di ritrovare la nostra nazionale nel deserto del Qatar.