C’era in programma uno sciopero l’11 e il 12 dicembre 2017. Anche questa volta si sarebbe paralizzato l’intero stivale. Presidi nei porti, negli interporti e nelle aree della logistica e tantissime iniziative in tutto il Paese in occasione dello sciopero generale nei settori logistica, dell’autotrasporto e della distribuzione e spedizione delle merci indetto per il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2015. Ma il pericolo è ormai scongiurato. Dopo cinque giorni interminabili di riunioni, il 2 dicembre 2017 è stato trovato un accordo per rinnovare il contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni e i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti si definiscono soddisfatti dell’esito delle trattative cosicché non rimaneva altro da fare che revocare lo sciopero. Non tutte le venticinque associazioni datoriali hanno firmato l’intesa, le centrali cooperative hanno lasciato il Tavolo e si spera che possano rivedere tale posizione visto che è fondamentale tenere unita l’intera filiera della logistica. La firma dell’ipotesi di accordo è comunque arrivata e questa è la cosa più importante. Il contratto, scaduto da oltre 23 mesi, riguarda circa 700 mila lavoratori del comparto e prevede un aumento nella parte economica di 108 euro da riparametrare e “una tantum” di 300 euro. Un ottimo risultato che allenta la tensione degli ultimi giorni. Scadenza del nuovo contratto: 31 dicembre 2019.
È stato duro il lavoro delle Organizzazioni Sindacali che hanno lottato fino all’ultima briciola di forza per mantenere unico il CCNL di settore, ad un tavolo di trattativa a dir poco diviso. Importanti novità per il personale viaggiante dell’autotrasporto che avrà una nuova definizione dei livelli che porterà ad un ulteriore aumento economico strutturale. Per il settore logistica novità importanti riguardo gli appalti: per la prima volta è stata introdotta il riconoscimento della clausola sociale che garantisce, nel caso di cambi di appalto, le tutele precedenti all’introduzione del Jobs Act ed inoltre si è ottenuto un rafforzamento dell’Art. 42 con maggiore tutele per i lavoratori nei cambi di appalto. Il contratto inoltre vieta i subappalti e prevede requisiti trasparenti per la scelta di fornitori, inserendo maggiore flessibilità nell’orario di lavoro che tiene in considerazione le nuove esigenze di flessibilità nell’organizzazione. È stata introdotta un’altra novità che è la figura professionale del “rider”, figura che però dovrà essere ancora definita. È questo un accordo che ha creato “le condizioni per favorire l’occupazione giovanile, contrastare il distacco e la somministrazione transnazionale”. È stata inoltre affermata la volontà di costituire enti bilaterali regionali come strumenti regolatori delle problematiche territoriali del settore a supporto di quello nazionale; il nuovo CCNL recepisce inoltre l’accordo confederale del 2016 contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro. Ora le organizzazioni sindacali avvieranno la fase di approvazione tramite assemblee, fase che terminerà il 1 febbraio 2018. Non si può non essere soddisfatti. Questa volta, al tavolo, ha prevalso il senso di responsabilità e la consapevolezza che per tutelare un settore così importante e strategico per l’economia nazionale era davvero necessario trovare un accordo sul rinnovo di questo contratto, un importante passo avanti per i lavoratori del comparto, uno strumento di grande efficacia che potrà favorire la ripresa del settore.