La vertenza della compagnia di bandiera sembra non dover avere mai fine, e se da un parte è doveroso garantire al Paese un’offerta di volato capace di sostenerne l’economia, appare sempre più complicato e difficile far intendere che non si può chiedere il conto sempre agli stessi, i lavoratori.
Il tentativo di avviare un processo di risanamento, che sicuramente non sarebbe stato indolore, è stato bocciato dai lavoratori Alitalia a cui ora bisognerà offrire necessariamente una nuova versione di Azienda, lontana da capitani coraggiosi e imprenditori improbabili che già si sono avvicendati negli ultimi anni con i risultati nefasti che sono sotto gli occhi di tutti, ma l’aspetto che non può sfuggire è che i lavoratori di Alitalia non sono i soli a rischiare in una situazione indeterminata.
Migliaia di lavoratori che operano nel sistema aeroportuale, infatti, sono direttamente investiti dalla crisi ALITALIA anche se non dipendenti della compagnia di bandiera, per essere operatori di società di Handling o di manutenzione , che sono oltremodo esposte per crediti inevasi dell’ordine di milioni di euro.
I Commissari sono stati sollecitati a farsi carico di questa situazione che se dovesse ripercorrere gli esiti delle precedenti crisi di Alitalia in cui sono già persi milioni di euro potrebbe vedere messa in discussione la prosecuzione stessa delle attività di assistenza e manutenzione negli scali Italiani.
Migliaia sono i lavoratori che operano negli scali prevalentemente su voli Alitalia, quindi è alto il rischio che dall’evoluzione della crisi dipendano gli assetti aziendali e soprattutto i livelli occupazionali delle società di Handling, e centinaia, nella nostra regione, sono i lavoratori che operano nel settore della manutenzione aerea che con il commissariamento Alitalia sono a rischio occupazione ed un Paese che vuole e deve sfruttare la sua vocazione turistica non si può permette di non affrontare la vicenda Alitalia nella sua complessità.
Considerare la situazione debitoria nei confronti degli Handlers è ineluttabile, così come va predeterminata la condizione di garanzia dei livelli occupazionali anche in caso di subentro di nuove compagnie sulle tratte Alitalia, che non costituirebbe una strozzatura nel mercato, ma solo la legittima aspettativa di non far pagare ai lavoratori, in alcuni casi anche con contratti a tempo determinato da diversi anni, una crisi a cui non hanno nè partecipato nè avuto modo di deciderne l’evoluzione, salvo poi doverne pagare il costo.