Questa volta è andata male. No, no, non mi fraintendete, per risorgere è risorto! Per la seconda volta dopo tre giorni ce l’ha fatta. Prima di ”lui”, a parte la Fenice che è un mito, si hanno notizie certe e documentate solo di due casi precedenti. Uno è il famoso Lazzaro dell’alzati e cammina, ”l’Altro” lo sappiamo tutti chi è, non fatemi pronunciare il suo nome invano. Ma il nostro possiede un primato, lo ha fatto per ben due volte, nessun altro come ”lui” a tutt’oggi.
Chiariamo che quando un essere vivente sta male, qualsivoglia sia la sua specie, dispiace. Ad ognuno di noi è capitato almeno una volta di raccogliere un gattino malato o un passerotto, di soccorrere una persona colta da malore. C’è sempre una profonda tristezza nel vedere una vita in pericolo, qualsiasi vita. Quando in tv ho sentito la notizia del malore nella notte tra sabato 18 e domenica 19 giugno, ed il conseguente ricovero per affrontare un intervento a cuore aperto, la notizia messa in maggior risalto nella tragica situazione era che aveva rischiato la vita pur di recarsi al seggio per esercitare il diritto di voto a favore del proprio candidato.
Sicuro, dispiace, sulle cose serie non si dovrebbe scherzare, ma non ho potuto fare a meno di pensare alla precedente resurrezione. Se la memoria non mi inganna sull’altra occasione ”lui”, scortato dai fidi e da pletore di piangenti, si recò negli U.S.A. per affiancare al muscolo cardiaco uno stimolatore meccanico, necessario in quanto la sua battaglia contro i ”comunisti”, ovunque si annidassero, lo aveva affaticato. Quel suo combattere contro i ”rossi” nascosti fra le toghe della magistratura, nei sindacati, nella pubblica amministrazione, ovunque fosse necessario, ”lui” non si tirava indietro, non si risparmiava.
Ed eccolo il ”poverino” prendere l’aereo personale e recarsi nella terra della speranza. Dichiarò alla partenza:<<Con questo intervento vivrò dieci anni in più da dedicare alla rivoluzione liberale >>. Sui consensi alla persona ci fu un balzo in avanti, dopo i canonici ”tre giorni”, rieccolo spuntare pimpante con un ossessivo sorriso a quarantotto denti. Con le energie rinnovate si dedicò a dieci anni di duro impegno, il bunga-bunga, le olgettine, leggi ad personam e prolungamento dei processi per ottenere la prescrizione. Le battaglie furono lunghe ed estenuanti, specialmente contro le toghe rosse. Ma anche le battaglie per fare del bene, come ospitare gratis in appartamenti di proprietà signorine di diversa nazionalità, ad alcune provvedendo personalmente, altre facendole eleggere nei consigli regionali.
Mentre si dedicava a tutto questo, è riuscito a mettere l’Italia in mutande, ha decentrato i ministeri nel parco Reale di Monza con l’aiuto degli amici della ”lega”. Un blitz della UE lo ha ”defenestrato”, poi lo hanno spinto giù dal seggio senatoriale, l’hanno privato della onorificenza ed è stato condannato ai servizi sociali in quanto ultrasettantenne. Nell frattempo le ”oceaniche” forze del consenso diventavano rivoli, ce ne è abbastanza affinché lo stimolatore si logori. Ed eccolo col genio egocentrico-teatrale proprio in pieno disaccordo con gli alleati, al massimo della visibilità mediatica, dopo aver rischiato pur di votare, l’emergenza. Il ricovero, l’intervento a cuore aperto! Per fortuna tutto è andato bene, solo nessun votante ha trasmesso sulla scheda la propria solidarietà! Auguri a ”lui”.
Vi saluto e sono L’autoferroagricolo