Egno È passato tropo poco tempo dall’uscita dell’ U.K. dalla UE per poter fare un’analisi complessiva dell’accaduto. Nella valanga di dati che giungono così di primo acchito due sembrano degni di riflessione immediata, anche perché sono certi, incontrovertibili: il primo, lo studio dei flussi, il secondo le ragioni addotte dal fronte delle Brexit.
A ben vederle le due cose sono legate indissolubilmente in quanto hanno creato il più classico fenomeno di causa-effetto degli ultimi settanta anni. Non è questa la sede per giustificare o condannare il voto dei Britannici, che ci piaccia o no va rispettato. Nemmeno qui ci si propone di ricordare i fatti storici e le radici comuni che hanno portato il Regno Unito prima nella U.E. e poi ad uscirne. Certo è che l’U.K. saluta e se ne va, ma permettetemi di sottolineare quel poco che al momento è certo. Vorrei cominciare dal secondo punto, cioè le argomentazioni apportate dal fronte della Brexit.
Si è cominciato col dire che l’uscita dalla U.E. avrebbe prodotto un risparmio di 350 milioni di sterline alla settimana, somma che poteva essere usata per migliorare il sistema sanitario nazionale, poco importa se il giorno dopo il leader del partito ultranazionalista ha candidamente ammesso in tv che era una colossale balla, completamente inventata. Ciò è bastato affinché una fascia di cittadini, i più sensibili al tema, votasse a favore dell’uscita. Gli anziani, tutti gli over sessanta, che sono coloro che hanno più bisogno di cure mediche. Altro argomento apportato, la paura dell’invasione da parte di cittadini Europei che andassero ad ingolfare il sistema sociale Britannico.
Questa seconda argomentazione ha avuto un duplice effetto, non solo la paura di non trovare posto negli ospedali da parte della fascia anziana della popolazione, ma ha scatenato una guerra tra poveri. Sui trentatré quartieri Londinesi, ventotto hanno espresso la volontà di restare nella U.E, cinque ne sono stati contrari, come mai? Analizzando la popolazione residente nei quartieri favorevoli alla Brexit, salta agli occhi il motivo, lì i cittadini Londinesi di seconda e terza generazione, sono il risultato del glorioso passato Britannico, allorquando l’Impero era esteso su tutto il globo terraqueo. Ecco, questi neo Britannici si sono spaventati dall’annunciato arrivo di migliaia di Europei dall’est del continente. Argomento questo ossessivo e martellante utilizzato molto disinvoltamente dai tifosi dell’uscita. Anche da questo si vede che la natura umana è identica, non fa distinzione di razza, cultura, sesso, religione.
Sono bastati questi due argomenti, uno totalmente falso l’altro completamente gonfiato a far sì che le fasce più ricattabili della società Britannica facessero ”mandria” e decretassero l’uscita dalla UE; che non fosse un matrimonio d’amore lo si è sempre saputo, sin dai tempi della Dama di Ferro ed anche prima. Commenti sentiti nelle interviste del giorno dopo fanno riflettere, tipo: “meglio un chirurgo Indiano, che un cameriere Italiano”. Molto Britannico. Certo fa riflettere che per imbrogliare gli astuti figli di Albione sia bastato un paccotto alla Toto’.
Vi saluto e sono L’Autoferroagricolo