Riqualificazione del personale, pianta organica, personale in esubero, organigramma non chiaro e selezioni interne. In questo marasma di trasformazioni organizzative, accade che il management di EAV faccia qualche passo falso. Accade anche che le Organizzazioni Sindacali reagiscano, con successo, per buona pace di quella parte del personale aziendale amministrativo/impiegatizio.Giusto poche settimane fa, con un ordine di servizio assolutamente inaspettato, EAV bandiva una selezione destinata ai lavoratori dai parametri bassi, con laurea in giurisprudenza, per arricchire di due unità l’Unità Organizzativa Risorse Umane e Legale – Contenzioso. Agli occhi dei lavoratori, questa ricerca di impiegati amministrativi è risultata alquanto incredibile, in un momento storico di “austerità”, nonché di “trasparenza”. Ed è risultata tanto più incredibile, se si pensa che solamente due anni e mezzo fa la stessa azienda (poco ci importa se allora il management era diverso) dichiarava un ingente esubero di personale impiegatizio, tanto da classificarlo come “personale indiretto”, e da instradare una costosa e odiosa operazione di cambi qualifica forzati, a partire dai più giovani e dai parametri più bassi. Da quel famigerato Ordine di Servizio 103/2013 ad oggi, il risultato è che attualmente sono circa una cinquantina gli ex-impiegati, un tempo professionalizzati e formati per ruoli di tipo amministrativo (avvocati inclusi!) convertiti in capitreno, verificatori di titoli di viaggio, operatori di stazione, operai, o ausiliari di portineria. Molti dei riqualificati hanno trovato stimolante il cambiamento, ma qualcuno di essi certamente ancora attende la fase inversa, quella annunciata nel giugno 2013 con quello stesso OdS 103, che così si concludeva: “… a partire dal gennaio 2015 sarà attuata una verifica sul perdurare delle condizioni che hanno determinato tali riqualificazioni e, qualora venissero meno, tutte o in parte, il personale verrà reintegrato, nel ruolo impiegatizio con la figura professionale e il livello parametrale rivestito in precedenza, adottando con ordine inverso, i criteri previsti per la riqualificazione”. Alla luce di ciò, e con la memoria fresca della recente storia aziendale, i Sindacati hanno respinto al mittente l’ultima “curiosa” selezione aziendale per avvocati, avviando una procedura di raffreddamento. All’azienda si richiedono azioni coerenti con quanto dichiarato al momento della riqualificazione; da parte sua, il management cerca invece il superamento della procedura avviata due anni e mezzo fa. Eppure, buon senso e giustizia richiederebbero innanzitutto il reintegro nelle posizioni impiegatizie di quei lavoratori già riqualificati che siano in possesso dei requisiti richiesti. Sempre che essi stessi lo vogliano ancora, si intende! La situazione resta dunque ferma, in attesa di una prossima disamina aziendale.
Rosa Fornaro