È passato ormai un anno dall’introduzione nel TPL Campano della nuova bigliettazione che ha unito in sé una parte dell’Unico Campania, affiancando ad esso i titoli aziendali. Il nuovo biglietto integrato, ovvero il TIC, è stata un’evoluzione del vecchio sistema con delle fondamentali modifiche che hanno reso il nuovo biglietto non più incentrato solo su un concetto di fasce completamente slegate dallo sviluppo della rete regionale di tpl ma ad un sistema basato sui chilometri, che meglio rappresenta gli spostamenti degli utenti campani. Il nuovo biglietto, quindi, nonostante le forti critiche ricevute all’atto dell’introduzione, ha avuto principalmente l’intento di rimodulare e rendere più uniforme lo schema tariffario precedente, proprio per la sua nuova struttura su base chilometrica. Altra novità fondamentale è stata quella di introdurre accanto al TIC il biglietto aziendale, che ha ampliato di fatto l’offerta dei titoli di viaggio rispetto al passato, dando la possibilità all’utenza di poter scegliere una tariffa su misura, legata cioè alle sue reali esigenze. Se questo nuovo sistema inizialmente è stato molto criticato un po’ da tutti, a valle dei dodici mesi dall’adozione proviamo a fare un bilancio rispetto ai primi risultati ottenuti. Innanzitutto come dimostrano i dati raccolti dalle società di tpl, gli effetti sugli introiti da bigliettazione ci sono e sono evidenti; infatti alcuni dati parziali ci dicono che rispetto al 2014, considerando lo stesso periodo di riferimento, nel 2015 c’è stato un aumento degli introiti da bigliettazione di oltre 5 milioni di euro, che sono andati a finire direttamente nelle casse delle aziende. Volendo analizzare questo dato, si può facilmente intuire che i maggiori introiti sono dovuti probabilmente ad una maggiore attenzione delle aziende verso il fenomeno dell’evasione tariffaria, perché direttamente coinvolte nella riscossione degli introiti dei biglietti aziendali. Pertanto, le maggiori entrate registrate, sono dovute sicuramente alla migliore offerta tariffaria, che diversamente a come accadeva con l’Unico Campania, ha consentito l’introduzione del biglietto aziendale per la nuova logica chilometrica e non a fasce. Oggi, quindi, l’utente ha la possibilità di scegliere il biglietto più adatto alle sue esigenze, senza avere delle grosse disparità di trattamento, che sarebbero invece nate con il perdurare del biglietto Unico. Nello specifico, chi oggi prende i mezzi pubblici solo per spostamenti ordinari che non richiedono l’intermodalità ha a disposizione il ticket aziendale, chi invece deve prendere più mezzi per arrivare a destinazione ha la possibilità di usufruire del biglietto integrato. Il nuovo sistema, pertanto, può essere considerato un passo avanti per tutto il TPL campano, con la speranza che grazie ai maggiori introiti ed una migliore gestione, sia le aziende che la Regione riescano ad arrivare all’obiettivo ultimo che dovrebbe essere, grazie all’introduzione dell’ITSC (Intelligent Transport System Campano), di avere un sistema in grado di m monitorare i reali spostamenti degli utenti, tracciando il viaggiatore dall’ingresso al sistema fino alla sua uscita.
Tommaso Esposito